agricoltura

L’Ue apre a ‘nuove tecniche genomiche’. Meno controlli sugli Ogm

Bio Suisse subito al contrattacco: la Svizzera deve rinunciare alla nuova ingegneria genetica e la moratoria sugli Ogm deve restare in vigore

L’agricoltura cambia, ma non a tutti sta bene
(Keystone)

Le piante modificate geneticamente con due nuove tecniche, che presentano mutazioni semplici, cioè simili a quelle che possono essere ottenute con l'incrocio tradizionale o possono accadere in natura, saranno soggette a un iter di autorizzazione veloce, senza le regole di tracciabilità ed etichettatura degli Ogm.

È la proposta della Commissione europea presentata nell'ambito del pacchetto sull'uso sostenibile delle risorse naturali. Le piante prodotte con le stesse tecniche ma con modifiche più complesse, invece, continueranno a essere equiparate agli Ogm.

Cisgenesi e mutagenesi

Le nuove tecniche genomiche oggetto della deroga sono la cisgenesi e la mutagenesi mirata, che la Commissione considera strumenti per la sostenibilità, in quanto consentono in tempi relativamente brevi di sviluppare varietà vegetali migliorate, resistenti agli eventi meteo estremi e ai parassiti, con rese più elevate e che richiedono minor uso di fertilizzanti e pesticidi.

La proposta della Commissione prevede anche di istituire un registro delle varietà prodotte con queste tecniche, per garantire la trasparenza, e un solido monitoraggio degli impatti economici, ambientali e sociali dei prodotti derivati.


Keystone
Vecchia protesta svizzera contro gli Ogm

La risposta

La Svizzera deve rinunciare alla nuova ingegneria genetica e la moratoria sugli Ogm deve restare in vigore. Lo afferma oggi Bio Suisse alla luce della pubblicazione da parte dell'Unione europea di un rapporto sulla deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche.

Le proposte della Commissione europea comportano "una grande incertezza per gli agricoltori bio e i consumatori", si legge in un comunicato di Bio Suisse. Secondo l'associazione dei contadini bio è tuttavia "probabile che la Svizzera segua da vicino questo approccio nella sua legislazione".

‘Libertà dei consumatori in pericolo’

Ciò metterebbe però "in pericolo la libertà dei consumatori e degli agricoltori di scegliere autonomamente se mangiare o coltivare piante geneticamente modificate". Tanto più, come sottolinea Bio Suisse, che l'80% dei cittadini continuano a rifiutare gli alimenti geneticamente modificati.

Bio Suisse chiede pertanto al Consiglio federale e al Parlamento di continuare a non autorizzare l'ingegneria genetica nei prodotti alimentari "fino a quando non saranno chiare le regole di coesistenza e non saranno garantite la protezione e la libertà di scelta di produttori e consumatori". Fino ad allora, la moratoria esistente — che scade a fine 2025 — dovrà rimanere in vigore, sostiene l'associazione.

Per Bio Suisse, le proposte europee non contengono regole chiare su autorizzazione, dichiarazione, coesistenza e responsabilità. Per le aziende e i trasformatori bio, "ciò comporterà incertezze legali e grandi oneri finanziari", sostiene l'associazione.

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