Estero

Putin contro l'Occidente,‘avete superato la linea rossa’

La scelta di annunciare sabato le armi nucleari a Minsk farebbe parte di una nuova campagna di propaganda volta a intimidire l'Ucraina e i Paesi dell'Ue

Lo zar e il suo bodyguard
(Keystone)

"Tutte le linee rosse sono state superate", ma il motivo non è l'annuncio russo del dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Il presidente Vladimir Putin è convinto che la goccia che sta facendo traboccare il vaso dell'escalation tra Kiev e Mosca sia la consegna di armi occidentali all'Ucraina: "È quello che stanno facendo dal 2014, da quando hanno facilitato il colpo di Stato".

Secondo quanto sostiene l'Istituto per lo studio della guerra, Mosca avrebbe avuto intenzione da tempo di schierare armi nucleari in Bielorussia, ancor prima di varcare i confini del vicino. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva suggerito a Putin di farlo già dal 30 novembre 2021. E nel febbraio 2022 Minsk aveva annullato la clausola costituzionale che garantiva lo status neutrale della Bielorussia.

La scelta di annunciare sabato le armi nucleari a Minsk, dove dieci aerei sarebbero pronti a utilizzare questo tipo di equipaggiamento, non è casuale. Sempre secondo il report dell'Istituto infatti, di fronte a un sostanziale stallo sul campo di battaglia Putin avrebbe deciso di avviare una nuova campagna di propaganda volta ad intimidire l'Ucraina e i Paesi dell'Ue. Una decisione che ovviamente preoccupa la Nato. Attraverso un suo portavoce, l'Alleanza atlantica ha condannato la retorica nucleare russa come "pericolosa e irresponsabile", facendo sapere che dal quartier generale di Bruxelles si sta monitorando la situazione, anche se al momento "non ci sono passi che ci costringano a modificare la nostra strategia".

Mentre gli Stati Uniti, che della Nato costituiscono il pilastro e restano "impegnati nella difesa collettiva degli alleati", frenano sulle reali intenzioni dello zar: "Non abbiamo alcuna indicazione che abbia mantenuto il suo impegno o che qualche arma nucleare sia già stata trasferita", ha detto il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale John Kirby. Un alto funzionario, prima di lui, aveva spiegato che Washington al momento non ha riscontrato "alcun motivo per modificare la sua postura nucleare strategica".

Il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia rappresenterebbe comunque "un'irresponsabile escalation e una minaccia alla sicurezza europea", ha avvertito l'alto rappresentante Ue Josep Borrell, con Bruxelles pronta "a rispondere con ulteriori sanzioni" verso Minsk, anche se l'auspicio è che questo non sia necessario. "La Bielorussia può ancora fermare questa escalation – ha sostenuto Borrell –, è una sua scelta".

Il dibattito sugli annunci di Mosca tiene banco anche tra i vertici ucraini. Per il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale, Oleksiy Danilov, la Russia sta tenendo Minsk "come ostaggio nucleare" e la mossa rappresenta "un passo verso la destabilizzazione interna del Paese". La possibilità che Minsk sia armata con equipaggiamento nucleare non può che preoccupare Kiev. Attraverso il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, l'Ucraina ha chiesto una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu, esortando l'Occidente e la Cina a porre fine al "ricatto nucleare del Cremlino".

Sul campo, intanto, si continua a combattere e Bakhmut è ancora il teatro degli scontri più feroci. L'esercito ucraino sarebbe riuscito a stabilizzare la situazione nell'area della città, secondo il portavoce del gruppo orientale delle forze armate di Kiev, Sergey Cherevaty, ma fonti russe sostengono che il Gruppo Wagner abbia preso il "pieno controllo" dell'impianto metallurgico Azom, nel nord. A Kramatorsk e Avdiivka, nella regione del Donetsk, le forze armate di Mosca hanno lanciato un attacco missilistico usando lanciarazzi multipli Grad, artiglieria e munizioni a grappolo. Più a sud, nella regione di Kherson, quattro civili sono rimasti gravemente feriti a seguito di detonazioni di ordigni. Ieri ne erano morti cinque dopo gli attacchi russi in otto regioni.

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