Estero

Polonia al voto per le presidenziali

Missione impossibile del sindaco di Varsavia Rafael Trzaskowski contro l'uscente Andraj Duda, uomo di Kakzynski

26 giugno 2020
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È una sfida a due quella per le presidenziali polacche, il cui primo turno si terrà domenica. A opporsi all'uscente Andrej Duda, messo lì dal campione del nazionalismo cattolico Jaroslaw Kakzynski, sarà il sindaco di Varsavia Rafael Trzaskowski, liberale ed europeista, in un confronto dall'esito non scontato come parrebbe. In tempi di pandemia da coronavirus, le presidenziali polacche costituiscono anche una prova dal punto di vista sanitario. Per ridurre il rischio di una diffusione del contagio sono state proposte due possibilità agli elettori: andare al seggio, o votare per corrispondenza. In due comuni sarà possibile soltanto la seconda, proprio a causa dell'epidemia.

Secondo l'ultimo sondaggio dell'Ipsos, Duda, reduce dalla visita lampo negli Stati Uniti di mercoledì scorso, dove ha incassato l'appoggio della Casa bianca, resta favorito sia al primo turno, (con un 40% delle preferenze rispetto al 27% del principale avversario), sia al secondo. Si dà praticamente per certo che il 12 luglio ci sarà un ballottaggio, e lì il presidente uscente sostenuto dal Pis di Kakzynski potrebbe affermarsi col 47% contro il 45%. Duda è quindi in recupero, rispetto al rilevamento di appena due giorni prima, che indicava Trzaskowski vincente.

Gli analisti politici parlano giustamente di un confronto fra due visioni molto diverse dell'avvenire del paese. La Polonia potrebbe tornare a seguire gli standard dell'Unione europea, oppure continuare sulla strada del conflitto con Bruxelles, anche a causa delle violazioni dell'autonomia del potere giudiziario. "La Polonia è a un bivio: scivolerà nell'autoritarismo oppure ricomincerà a intraprendere il sentiero della democrazia", ha scritto oggi il quotidiano Gazeta Wyborcza, invitando 30 milioni di elettori a sostenere con il voto "un democratico" per evitare la "la distruzione dello stato di diritto".

Al primo turno Duda, 48 anni, dovrà confrontarsi con ben dieci rivali, fra i quali Trzaskowski, coetaneo, candidato della Coalizione civica (Ko), e sindaco della capitale dal 2018. Al terzo posto, stando ai sondaggi, c'è il candidato indipendente Szymon Holownia, giornalista cattolico sostenuto da numerosi volontari (per Ipsos 13% dei voti al primo turno). Seguono poi il nazionalista Krzysztof Bosak (7%), Robert Biedroń, della sinistra (3%) e Wladyslaw Kosiniak Kamysz il leader del Partito dei contadini (2%). Nell'ambito della lunga campagna elettorale, in una lettera aperta, Kaczynski ha chiesto a tutti i seguaci del Pis di sostenere Duda per altri cinque anni di mandato; a suo favore si spendono radio e tv pubblica (per non dire dell'onnipresente Radio MAria) e si impegnano nei comizi anche membri dell'esecutivo, oltre ai vescovi, naturalmente. Forse non tutti, ma quanti bastano.

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