Estero

Attaccata una maternità di Médecins sans Frontières a Kabul, 16 morti

Giornata nera in Afghanistan, in un attentato suicida contro un funerale, altre 24 vittime.

12 maggio 2020
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Un attacco al reparto maternità di un ospedale di Kabul gestito da Médecins sans Frontières ha ucciso ieri due neonati e altre 14 persone tra mamme e infermiere. ed è stata solo la prima strage del giorno: in un altro attacco suicida contro un un funerale a Nangarhar ha provocato 24 morti. In risposta, il presidente Ashraf Ghani che ha ordinato la ripresa dell'offensiva contro i taleban e tutti gli altri gruppi ribelli, Isis in testa, che ha rivendicato la strage in ospedale.

Erano le 10 di mattina quando a Dasht-e-Barchi, in uno degli ospedali più affollati della capitale afghana, un commando di terroristi armati travestiti da poliziotti ha lanciato una bomba all'entrata e poi è entrato sparando in ogni stanza, su chiunque, sulle mamme uscite dalla sala parto, sui piccoli appena nati, su infermiere e parenti. Una strage. Decine i feriti, un centinaio coloro che sono stati soccorsi tra cui tre stranieri, dalle forze di sicurezza afghane.

L'ospedale era ancora nel caos quando è arrivata la notizia di un secondo attacco. Questa volta un kamikaze, che si è fatto esplodere tra la folla che partecipava al funerale di un comandante di polizia nella provincia orientale di Nangarhar, non lontano da Jalalabad. Almeno 24 morti e 68 feriti il bilancio, che potrebbe salire ancora. I taleban hanno fatto sapere di non avere nulla a che fare con gli attacchi, mentre l'Isis - riportano media locali - ha rivendicato il massacro in ospedale. E se la rivendicazione è verosimile, poiché la struttura si trova in un quartiere di Kabul ovest abitato dalla minoranza sciita Hazara più volte presa di mira dalla branca afghana dello Stato Islamico, la paternità della strage al funerale rimane dubbia. L'Isis ha perso molta della sua forza nell'area di Nangarhar in seguito alle offensive delle forze di Kabul, di quelle americane e degli stessi taleban.

Questi ultimi, nell'accordo firmato in febbraio con gli Stati Uniti, si sono impegnati non attaccare né le forze Usa né quelle Nato, ma non quelle afghane. E mentre l'Alto Rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha parlato di "atti malvagi" che "mostrano un livello spaventoso di disumanità" e dalla Nato è arrivata la ferma condanna degli attacchi contro "civili innocenti", il presidente Ashraf Ghani ha dato l'unica risposta possibile all'ennesima prova di forza. "Ho ordinato alle forze di sicurezza di mettere fine al loro assetto di difesa attiva, di ritornare all'assetto offensivo e di riprendere le operazioni contro il nemico"

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