Estero

L'Istat avverte: in Italia oltre undicimila i morti 'invisibili' della pandemia

I dati giornalieri sui contagi e sui decessi confermano il calo della 'curva' nel primo giorno della 'Fase 2'

4 maggio 2020
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Con l'Italia lanciata nella Fase 2, i dati della Protezione civile raccontano ancora la Fase 1 e registrano la discesa dei malati di Covid 19 sotto i 100 mila, una soglia psicologica. I numeri continuano a essere confortanti nel complesso, meno in Lombardia, Piemonte e altre regioni del Nord, sempre di più nel Centro Sud. Ma una pessima notizia arriva da Istat e Istituto superiore di sanità (Iss), che hanno calcolato una mortalità nel Paese aumentata a marzo quasi del 50% rispetto alla media degli ultimi anni, con un picco abnorme di +568% a Bergamo. È l'impatto del coronavirus, le cui vittime potrebbero essere alla fine parecchie migliaia in più.

Le cifre giornaliere scontano i pochi tamponi fatti a causa del ponte del Primo maggio: 37.631 domenica, quasi la metà della media degli ultimi giorni. Di conseguenza i casi individuati sono di meno, 1.221 i nuovi positivi (compresi deceduti e guariti), con il totale a quasi 212 mila. I dimessi sono 82.879, ossia 1.225 più del giorno precedente. Salgono invece a 29.079 le vittime, con un incremento di 195 che fa seguito all'aumento minimo di 174 di domenica, il più basso dal 14 marzo. La percentuale di positivi trovati sui casi testati è del 5,3%, escludendo i tamponi ripetuti, circa il 40% del totale (del 3,2% se invece si includono). Il Comitato tecnico scientifico ha indicato il 3% come soglia di sicurezza. La Lombardia è al 12,8%, l'Emilia Romagna al 6,9, il Piemonte al 7,3, ben sopra la media nazionale. In generale il numero di tamponi fatti dovrà essere il più alto possibile nella Fase 2. I posti occupati in terapia intensiva scendono ancora, come da settimane, stavolta di 22 unità, portandosi a 1.479 totali (solo l'1% dei malati). Sarà uno degli indicatori chiave del periodo delle riaperture appena iniziato: intorno al 30% di letti in rianimazione occupati da pazienti Covid scatterà l'allerta. Al momento la Lombardia è al 33%, l'Emilia Romagna al 30%, il Piemonte al 28% (dati Bankitalia-Cattolica-Regioni elaborati da SkyTg24). Nella regione più colpita si conferma comunque il calo dei ricoverati, con 63 morti e una situazione stabile a Milano. Nell'altra Italia c'è l'Umbria, al secondo giorno senza nuovi casi.

Il numero delle vittime di Covid 19 potrebbe però essere molto più alto, in particolare nelle zone 'cratere'. Istat e Iss nel report su 'Impatto dell'epidemia sulla mortalità totale della popolazione residente' indicano un aumento del 49,4% a marzo (e nell'ultima settimana di febbraio) rispetto al periodo 2014-2019. La percentuale schizza al 568% in più a Bergamo, città simbolo con le bare portate via sui mezzi militari. A Cremona i decessi sono 4 volte tanto, quasi 3 volte a Brescia. Per Gianni Rezza (Iss) c'è "una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi" e tre possibili cause: Covid 19, ma con tampone non eseguito; mortalità correlata a coronavirus in morti causate da disfunzioni di altri organi; mortalità per altre malattie, causata dalla crisi del sistema ospedaliero. 

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