Estero

L'ultima spiaggia per Sanders è in Florida

Domani primarie democratiche in quattro Stati, Bide potrebbe ipotecare la nomiation

16 marzo 2020
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Wahington – Ultima spiaggia domani per Bernie Sanders e il suo tentativo di rimontare Joe Biden nella corsa per la Casa Bianca, nel primo turno di primarie sotto l'emergenza coronavirus. Gli elettori democratici voteranno in Florida, Illinois, Ohio e Arizona, quattro stati dove già nel 2016 Sanders perse contro Hillary Clinton. L'ex vicepresidente è ampiamente in testa ovunque, con vantaggi dai 20 agli oltre 40 punti.

In tutto sono in palio 577 delegati, di cui 219 nello stato chiave della Florida, dove il senatore 'socialista' rischia di essere castigato anche dai numerosi esuli cubani per i suoi recenti apprezzamenti sul regime castrista. La maggior incognita sembra il crescente timore del coronavirus, che potrebbe ridurre l'afflusso domani e costringere a rinviare i prossimi turni di primarie, come hanno già fatto Lousiana e Georgia.

Se comunque domani Biden ottenesse un successo nella misura prevista dai sondaggi, ipotecherebbe la nomination. Per questo Sanders si è giocato tutte le sue ultime carte nel dibattito tv di domenica sera, il primo 'one-on-one' delle primarie e il primo anche senza pubblico live dal famoso showdown del 1960 tra John Kennedy e Richard Nixon. Colpa del coronavirus, che ha indotto gli organizzatori a spostare il duello dal convention center di Phoenix ad uno studio vuoto nella capitale, dove i due contendenti si sono salutati col gomito e tenuti a distanza di sicurezza.

Non a caso il tema più dibattuto è stata l'emergenza sanitaria ed economica. Entrambi si sono ritrovati d'accordo nel mettere sotto accusa la cattiva gestione dell'amministrazione Trump ma poi si sono scontrati sul sistema sanitario ideale per sconfiggere una pandemia del genere. Nel respingere la proposta di Sanders del Medicare for all, vale a dire l'assistenza sanitaria gratuita per tutti, Biden ha fatto, del tutto incongruamente, l'esempio dell'Italia: "L'Italia ha un sistema sanitario universale ma è stato soverchiato dall'emergenza", ha affermato l'ex vicepresidente. Mentre per Sanders "l'assenza di un sistema sanitario universale e centralizzato rende più difficile rispondere a queste crisi".

Confortato dai recenti successi, Biden è sembrato più convincente e ha di nuovo tentato di blandire la sinistra per tentare di unire il partito, sposando una proposta della senatrice Elizabeth Warren per riformare la legge sulla bancarotta e avanzando la proposta del college gratis per le famiglie con meno di 125 mila dollari, un passo verso Sanders. "Non basta", ha risposto il senatore, che sta cercando di spostare ancora più a sinistra la piattaforma del rivale e che gli ha contestato i suoi precedenti su vari temi come welfare, immigrazione, aborto, climate change. "So che il tuo cuore è nel posto giusto ma è necessaria una azione coraggiosa", lo ha spronato, garantendogli comunque il suo appoggio se vincerà la nomination.

Biden ha infine calato sul tavolo anche un asso, impegnandosi a nominare come vice una donna, una mossa inedita nella storia delle elezioni Usa. In pole l'ex candidata presidenziale Kamala Harris, ma non si esclude Warren per ricompattare il partito. Anche Sanders ha annunciato che "con ogni probabilita'" sceglierà come numero due una donna, che sia però "progressista".

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