Estero

L'Iran rilascia 70mila detenuti, in Italia scoppia la rivolta

Coronavirus: misura di Teheran per contrastare l'epidemia; prigionieri sul tetto al carcere di S. Vittore di Milano, morti a Modena

9 marzo 2020
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L'Iran ha rilasciato con permessi temporanei 70mila detenuti, per cercare di contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus. Lo ha annunciato il capo della magistratura di Teheran, Ebrahim Raisi. La scorsa settimana era già stato annunciato il trasferimento agi arresti domiciliari di 54mila carcerati. Secondo i dati forniti dal governo, la Repubblica islamica è il terzo Paese al mondo per numero di vittime, con 194 morti confermati finora.

In Italia, intanto, la situazione in diverse strutture penitenziarie è critica. Da questa mattina sono 27 le carceri dove si stanno svolgendo proteste da parte dei detenuti, i quali protestano per le norme anti diffusione del virus che impongono la sospensione dei colloqui con i parenti. Alcuni detenuti chiedono l'amnistia a causa dell'emergenza coronavirus.

Gravi disordini si registrano nei carceri di San Vittore a Milano e di Rebibbia a Roma, dove – oltre a bruciare diversi materassi – alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie, riferisce il Sindacato di polizia penitenziaria. A San Vittore circa quindici detenuti sono saliti sui tetti (molti dei quali a volto coperto e in equilibrio precario) gridando, braccia al cielo, "Libertà, Libertà" e "Vergogna" e invocando la scarcerazione immediata. Dalla strada adiacente, si vedono stracci e carta ai quali è stato dato fuoco, attaccati alle grate di una finestra, e getti d'acqua per contenere le fiamme. 

In seguito alla rivolta scoppiata ieri nel carcere di Sant'Anna a Modena, i media italiano danno notizia di sei morti e importanti danni alla struttura. Nella notte 41 detenuti sono stati trasferiti nella prigione di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno, struttura che fino a due anni or sono ospitava le persone soggette al 41 bis, il cosiddetto carcere duro. A Foggia alcuni prigionieri sono saliti sul tetto, altri hanno rotto finestre e all'ingresso è stato appiccato un incendio. Un detenuto è rimasto ferito alla testa. Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di farli ragionare per riportarli alla calma.

All'Ucciardone di Palermo c'è stato un tentativo di evasione: alcuni prigionieri hanno tentato di scavalcare la recinzione; ma sono stati bloccati dalla polizia penitenziaria. Sono intervenuti anche Carabinieri e Polizia in tenuta di sommossa, che hanno circondato la struttura.

A Poggioreale, a Napoli, ieri un migliaio di detenuti aveva dato vita a una rivolta, che ha provocato ingenti danni (si parla di milioni di euro); in particolare con la devastazione dell'ala destra. Sempre ieri, a Reggio Emilia circa 150 carcerati avevano dato via a una sommossa con incendi di materassi, lancio di oggetti alla polizia penitenziaria, rottura degli arredi.

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