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Nord Italia sotto chiave per combattere il coronavirus

Severe limitazioni agli spostamenti in tutta la Lombardia e in 14 regioni. Deroga per i frontalieri, potranno entrare in Svizzera

8 marzo 2020
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Con 366 vittime, l'Italia è il secondo Paese per numero di morti legati al coronavirus dopo la Cina, che ne conta circa 3.000. A seguire ci sono Iran (194) e Corea del Sud (50), secondo i dati della Johns Hopkins University. Quanto a numero di contagiati (6.387, dei quali 650 in terapia intensiva) secondo i dati forniti ieri sera dalla Protezione civile) l'Italia è al quarto posto dopo Cina, Corea del Sud e Iran. 
Anche alla luce di questi dati si spiegano le nuove drastiche misure adottate dal governo di Giuseppe Conte per cercare di contenere l'estensione del contagio. (Qui il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri)

Il decreto presentato nella notte di sabato introduce la disposizione di evitare "ogni spostamento" nell'intera Lombardia e in quattordici province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. 

Non è un "divieto assoluto", ha spiegato Conte: "Non si ferma tutto", non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori considerati "zona rossa".

A proposito degli spostamenti da e per le nuove aree limitate, è stato precisato che la frontiera fra Svizzera e Italia resterà aperta e i frontalieri italiani potranno continuare a lavorare in Svizzera. Il Ministero degli esteri italiano ha precisato nel pomeriggio in una nota che "le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i lavoratori frontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa". A loro verrà richiesto di esibire un documento che attesti la loro attività professionale nell'eventualità di un controllo. La frontiera resta aperta anche per il traffico merci.

Si chiede invece agli Svizzeri e ai residenti in Svizzera di non recarsi in Lombardia e nelle province dove sono state imposte limitazioni agli spostamenti. Le autorità italiane effettueranno controlli al fine di fare rispettare le disposizione e installeranno un sistema di monitoraggio alle frontiere della zona di sicurezza, compresa la frontiera nord, per verificare che abbiano luogo solo gli spostamenti autorizzati. Per la Svizzera le modalità del sistema di monitoraggio saranno definite nei prossimi giorni.

Le cifre italiane sono il termometro del dilagare dell'epidemia in Europa. I media internazionali hanno dato ampio risalto alla chiusura della Lombardia e di 14 province in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Marche, "le misure più radicali prese fuori dalla Cina", giudicate con soddisfazione dall'Oms. Si moltiplicano peraltro gli appelli dei governi ai connazionali ad evitare viaggi nelle zone italiane isolate, mentre l'Austria ha annunciato che martedì scatteranno i controlli sanitari al Brennero. E c'è chi vorrebbe misure ancora più drastiche, come il premier della Repubblica ceca Andrej Babis, che ha suggerito alle autorità italiane di vietare ai propri cittadini di andare all'estero.

Il secondo Paese più esposto in Europa, la Francia: oltre 1.100 contagi e 19 morti, tanto che a Parigi ci si prepara ad aumentare l'allerta a livello 3, che certifica cioè l'epidemia. Anche la Germania ha superato i mille contagi ed ha registrato il primo morto, un turista deceduto in Egitto, e il governo ha chiesto di sospendere gli eventi con oltre mille persone. Berlino aveva già imposto altre misure restrittive, come il blocco dell'export di mascherine, salvo autorizzazioni speciali.

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