Netanyahu vince in Israele, ma gli mancherebbe un seggio
Gli exit-poll delle elezioni di ieri assegnano 59 parlamentari al blocco di destra, due in meno di quanto serve per governare.
Procede a rilento lo spoglio dei voti delle elezioni politiche di ieri in Israele. Secondo quanto reso dalla Commissione elettorale centrale, finora è stato contato il 34,1 per cento delle schede. In base a questi dati il Likud di Benyamin Netanyahu si conferma al primo posto con il 28,7 per cento, seguito dai centristi di Blu Bianco con il 23,3 per cento. Al terzo posto c'è la Lista araba unta, con il 12,4 per cento dei consensi.
La ripartizione dei seggi
Nella nottata due reti televisive - Canale 12 e Canale 13 - hanno pubblicato exit-poll 'aggiustati', elaborati con la inclusione dei risultati reali giunti da alcuni seggi-chiave. Il Likud si conferma il primo partito con 37 seggi su 120, mentre a Blu Bianco sono assegnati adesso 32-33 seggi. Il blocco delle destre, fedele al premier Netanyahu - dovrebbe ottenere 59 seggi: due in meno del minimo necessario per la maggioranza parlamentare.
A processo per corruzione
Gli elettori israeliani (o meglio, quelli che hanno votato Likud e alleati) hanno quindi virtualmente assolto Netanyau, il cui processo per truffa e corruzione si aprirà il prossimo 17 marzo. O quanto meno non hanno ritenuto il caso rilevante.
'Ha vinto l'occupazione della Palestina'
A vincere le elezioni israeliane sono state "le colonie, l'occupazione, l'apartheid" ha sostenuto dal canto suo il segretario generale dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) Saeb Erekat. "La sua campagna - ha aggiunto - è stata sulla continuazione dell'occupazione e del conflitto. Che costringerà il popolo della regione a vivere per la spada con il prosieguo della violenza, dell'estremismo e del caos".
