L'aggiornamento dei dati fa emergere che il virus attuale, in Asia, ha fatto più vittime dell'epidemia di Sars, fra il 2002 e il 2003
Sale il numero delle vittime di coronavirus: secondo le autorità della provincia di Hubei (nella Cina centrale) i morti sono 803, sia nella Cina continentale sia a Hong Kong.
Con il nuovo aggiornamento dei dati, il nuovo virus ha mietuto più vittime che l'epidemia di Sars (2002/2003), che aveva provocato la morte a 774 persone in tutto il mondo (650 in Cina e Hong Kong)
Secondo le informazioni di Hubei, da sabato, sono stati registrati 2'147 ulteriori casi di contagio, portando così il numero di malati nel Paese asiatico a quasi 36'700.
I nuovi casi di coronavirus rilevati sulla Diamond Princess sono 6, la nave da crociera attraccata oggi nel porto di Yokohama in Giappone: i contagi, riportano i media nipponici, sono saliti a 70. A bordo ci sono ancora quasi 3'700 persone. I passeggeri hanno cominciato a postare sui social media gli annunci del comandante sulla quarantena, compresi quelli sui kit medici disponibili, il bollettino dei malati e le persone sbarcate.
I’d like to share what it’s like on board the Diamond Princess cruise. Please use this page to exchange info. #DiamondPrincess #coronavirus pic.twitter.com/wRLdy63suj
— だぁ(On board the Diamond Princess / 乗船中) (@daxa_tw) February 5, 2020
Il governo giapponese intende migliorare l'accessibilità alla sperimentazione di test per l'individuazione del coronavirus, e accelerare l'implementazione di misure a sostegno dell'industria del turismo, per fronteggiare l'emergenza causata dall'epidemia.
Lo rivelano fonti governative, spiegando che i provvedimenti riguarderanno in primo luogo la possibilità di consentire la sperimentazione della reazione a catena della polimerasi, un metodo che permette di individuare la presenza del virus con un'alta attendibilità, favorendo al tempo stesso l'interazione tra le istituzioni pubbliche e private, e accelerare così i tempi di attesa dei risultati.
Altre misure riguarderanno ulteriori verifiche su droghe e vaccini e l'apertura di speciali centri di consultazione per il pubblico, in grado di fornire informazioni sull'agente patogeno.
Il governo provvederà inoltre aiuti finanziari agli operatori turistici di piccole e medie dimensioni, e ai settori che più sono stati penalizzati dal crollo delle presenze dei turisti cinesi. A questo riguardo l'esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe ha già detto che intende accedere ai fondi di riserva del budget statale per l'anno fiscale in corso, e coadiuvare gli aiuti economici tra i diversi ministeri.
Prima dello scoppio del coronavirus i viaggiatori cinesi rappresentavano circa il 30% di tutti i turisti stranieri nell'arcipelago giapponese, contribuendo a oltre il 35% del totale delle spese nel settore delle attività turistiche.