Estero

Coronavirus, è morto il medico che diede l'allarme

Dopo essere stato teunuto in vita per diverse ore artificialmente, il medico cinese Li Wenliang è spirato. La conferma arriva dall'ospedale dove era ricoverato

Keystone
6 febbraio 2020
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Adesso è ufficiale: Li Wenliang, il medico eroe che per primo aveva lanciato l'allarme in Cina lo scorso dicembre sul nuovo coronavirus. Lo ha annunciato l'ospedale, come riporta il Global Times. Il quotidiano ufficiale cinese aveva in precedenza dato e poi corretto la notizia della morte, spiegando che Li versava "in condizioni critiche" e che il suo cuore aveva smesso di battere, ma era tenuto in vita dalle macchine per la ventilazione extra-corporea.

Terzo caso nel Regno Unito...

Sempre oggi, dal Regno Unito arriva la notizia di un terzo caso. Lo annuncia il ministero della Sanità, precisando che una persona è risultata positiva alle analisi nelle ultime ore. Come nei precedenti due casi confermati, riguardanti due cittadini cinesi giunti nel Regno da pochi giorni, anche questo contagio non risulta essere avvenuto all'interno del Paese. L'annuncio è stato dato dal professor Chris Whitty, responsabile dei servizi medici in Inghilterra in seno al ministero (England's Chief Medical Officer), il quale ha sottolineato che la persona contagiata è stata trasferita in uno dei 4 centri principali per la cura delle malattie infettive del Paese. Gli altri due pazienti restano da parte loro ricoverati per le terapie del caso al Royal Victoria Infirmary di Newcastle upon Tyne.

In un comunicato, Whitty scrive: "Un ulteriore paziente è stato testato positivo al coronavirus, portando il totale dei casi nel Regno Unito a tre. L'individuo non è stato contagiato nel Regno". Nella stesa nota si rassicura inoltre l'opinione pubblica sulla reazione del sistema sanitario nazionale britannico (Nhs) di fronte all'emergenza: "Stiamo adottando misure vigorose per prevenire ogni possibile ulteriore diffusione del virus – si legge nella nota –. L'Nhs è ben preparata a seguire questi casi e sta lavorando ora rapidamente per identificare ogni contatto che il paziente abbia avuto".

...e tredicesimo in Germania

Sale invece a tredici il numero delle persone contagiate in Germania. Il tredicesimo caso di infezione da coronavirus accertata in Germania è una donna bavarese di Traunstein. Lo rende noto il ministero della sanità bavarese. È la madre di due bambini asintomatici già ricoverati in ospedale per aver contratto il virus dal padre, un dipendente dell'azienda Webasto di Stockdorf vicino a Monaco di Baviera, dove si è registrato il primo caso di infezione in Germania.

L'azienda che opera nel settore automobilistico aveva ricevuto la visita di una dipendente cinese che aveva scoperto di essere contagiata solo di ritorno in Cina. Le condizioni della famiglia per ora sono stabili, riferisce la clinica di Monaco Schwabing dove sono ricoverati, riferisce Bild.

Ecco l'Occhio di fuoco che vede tutto

Intanto, a Wuhan ha aperto i battenti un nuovo laboratorio per identificare le infezioni da coronavirus 2019-nCoV, dedicato esclusivamente all'analisi dei test per la rilevazione dei contagi. Lo ha reso noto l'edizione odierna del quotidiano cinese "People's Daily".

La nuova struttura, ribattezzata "Huoyan" (occhio di fuoco che vede tutto), è stata realizzata dalle autorità locali con altre istituzioni cinesi. Il centro occupa una superficie di circa 2'000 metri quadrati ed è progettato per testare fino a 10'000 campioni al giorno. Il laboratorio aiuterà le autorità sanitarie locali e delle città circostanti a soddisfare adeguatamente la domanda di test per rilevare i contagi.

Da Hong-Kong un test per le diagnosi in 40 minuti

La Hong Kong University of Science and Technology ha messo a punto un test che consente di effettuare la diagnosi di positività al coronavirus in soli 40 minuti. Al momento si tratta del più veloce dispositivo di rilevamento per il virus a livello mondiale e si basa sulla biotecnologia molecolare. Con la tecnologia attuale, infatti, la diagnosi richiede da un'ora e mezza a tre ore di tempo.

Il dispositivo, che ha ottenuto la certificazione internazionale Ce, si avvale delle più recenti tecnologie a chip microfluidi. Il team di ricercatori è guidato dal professor Wen Weijia del dipartimento di fisica della Hong Kong University of Science and Technology. Il team ha avviato la propria ricerca subito dopo aver ottenuto la sequenza genomica del nuovo coronavirus lo scorso 20 gennaio ed ha messo a punto il kit diagnostico in una settimana. Il dispositivo è già in uso presso i Centers for Diseases Control and Prevention nelle città cinesi di Shenzhen e Guangzhou.

Il dispositivo è composto da un set leggero e portatile, adatto alle diagnosi veloci in loco come, ad esempio, nei siti di quarantena, nelle dogane o negli aeroporti.

Olimpiadi 'come da programma'

I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 "andranno secondo i piani", ha nel frattempo fatto sapere il direttore generale del Comitato organizzatore Toshiro Muto. Ieri, un altro funzionario aveva fatto commenti meno ottimistici, temendo l'effetto deterrente che l'epidemia di cornonavirus avrebbe potuto avere sul pubblico.

Muto ha rivelato che gli organizzatori hanno istituito un'unità speciale per combattere la rapida diffusione del virus, che ha già causato la morte di 560 persone e ne ha infettate almeno 28 mila. "È importante rimanere obiettivi e tranquilli. Non vogliamo allarmare il pubblico. L'infezione è ancora limitata e non ci sono timori sulla corretta organizzazione dei Giochi in questa fase", ha aggiunto il direttore generale.

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