BRASILE

La Corte d'appello conferma la seconda condanna di Lula

Sentenza confermata per i reati di corruzione e riciclaggio. Il magistrato relatore Gebran Neto ha chiesto che la pena sia aumentata a 17 anni e un mese

Confermati i reati di corruzione e riciclaggio ©Keystone
27 novembre 2019
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Il Tribunale federale regionale numero 4 (Tfr4) di Porto Alegre ha confermato la seconda condanna di Luiz Inacio Lula da Silva per i reati di corruzione e riciclaggio.

Due dei tre magistrati che compongono il tribunale hanno respinto i ricorsi della difesa dell'ex presidente brasiliano, confermando la sentenza emessa in primo grado da una giudice monocratica di Curitiba.

Gebran Neto, magistrato relatore del processo, noto come il "caso Atibaia", non solo ha confermato la condanna a 12 anni e 11 mesi imposta a Lula in primo grado ma, accogliendo la richiesta della Procura, ha chiesto che sia aumentata a 17 anni e un mese.

Il suo collega Leandro Paulsen ha accompagnato questa decisione nel merito del caso, ma non si è espresso sulla possibilità di prolungare la pena imposta. Si attende ora la dichiarazione di voto del terzo magistrato del Tfr4, Carlos Eduardo Thompson Flores Lenz.

Lula è accusato di aver ricevuto in dono, da parte di varie aziende edilizie, l'uso di una residenza nella località di Atibaia, nell'entroterra dello Stato di San Paolo, come compenso per il trattamento preferenziale dato alle società da parte del suo governo.

Si tratta del secondo processo in cui è imputato l'ex presidente, dopo quello detto del "triplex di Guarujà", per cui Lula ha passato 580 giorni in carcere per una condanna confermata in appello, prima di essere scarcerato lo scorso 8 novembre in attesa di esaurire tutti i possibili ricorsi.

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