Estero

Siria, bombe e raid aerei fanno strage di civili

Nel nordest e nel nordovest del Paese sono morte circa 20 persone

(Keystone)
3 novembre 2019
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Stragi di civili nel nordest e nel nordovest della Siria: un'autobomba è esplosa in una cittadina a est dell'Eufrate e al confine con la Turchia, in una zona controllata delle forze di Ankara, uccidendo quattordici persone tra cui civili. Mentre raid aerei russi e governativi siriani nella regione nordoccidentale di Idlib hanno ucciso sei civili, tra cui un bambino.

Questo mentre il ministro degli interni turco, Suleyman Soylu, ha oggi detto che la Turchia non intende ospitare a lungo nelle sue carceri i membri del sedicente Stato islamico (Isis) catturati durante la recente campagna militare nel nordest della Siria. Il ministro si è lamentato del fatto che alcuni paesi europei non rispondono alle richieste di Ankara di riprendersi i loro cittadini, accusati di terrorismo.

Paesi come Olanda, Belgio, Francia e Germania si rifiutano di rimpatriare i loro cittadini e, in alcuni casi, hanno revocato la cittadinanza ai connazionali accusati di "terrorismo". "La Turchia non è un hotel per i membri dell'Isis", ha detto Soylu, aggiungendo che la Turchia invierà "nei loro paesi d'origine i membri dell'Isis che abbiamo catturato e che deteniamo".

Le dichiarazioni del ministro turco giungono all'indomani delle notizie circa il trasferimento verso l'Iraq di una cinquantina di jihadisti, detenuti in Siria dalle autorità militari statunitensi. L'offensiva militare turca anticurda nel nordest della Siria ha causato la fuga di almeno un centinaio di miliziani dell'Isis detenuti in precedenza nelle carceri gestite dalle forze curdo-siriane.

Dopo l'accordo russo-turco dei giorni scorsi, queste si sono ritirate dalla frontaliera con la Turchia. Proprio lungo il confine, nella cittadina di Tall Abyad, controllata ora dalle truppe di Ankara e dalle milizie arabo-siriane cooptate dalla Turchia, si è oggi verificato il più sanguinosa attentato delle ultime settimane: quattordici uccisi, tra cui civili e 21 feriti, molti dei quali in condizioni molto gravi. Il bilancio potrebbe dunque peggiorare.

La Turchia ha accusato le forze curdo-siriane. Finora nessuno ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, che potrebbe essere stato compiuto da diverse entità armate presenti nell'area: l'Isis in cerca di vendetta, dopo l'uccisione del leader Abu Bakr al Baghdadi. Ma non si escludono nemmeno le milizie vicino al governo siriano, tornato presente nell'area e interessato a infliggere colpi alla Turchia e alle sue forze.

Dall'altra parte della Siria settentrionale, nella regione di Idlib fuori dal controllo di Damasco, sei persone, tra cui un bambino, sono morti in un bombardamento aereo russo a sud del capoluogo Idlib. Qui operano miliziani antiregime, e forze qaidiste, oltre a militari turchi che si spartiscono la zona assieme a russi e iraniani.

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