Italia

Corruzione in atti giudiziari, 31 indagati

Ordinati arresti domiciliari per le presunte sentenze pilotate al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia

Ti-Press
14 febbraio 2019
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La giudice delle indagini preliminari di Roma Daniela Caramico D'Auria ha ordinato arresti domiciliari e perquisizioni in relazione al procedimento avviato nei mesi scorsi sulle presunte attività di corruzione in atti giudiziari per "pilotare" sentenze al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia.

Le indagini disposte dal gip di Roma riguardano 31 persone, fra le quali il presidente di Sezione Sergio Santoro, il giudice Nicola Russo, l'ex ministro del governo Berlusconi III Francesco Saverio Romano accusato di rivelazione del segreto d'ufficio, l'ex governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, l'alto dirigente del ministero dell'Interno Filippo Paradiso, l'imprenditore Ezio Bigotti e l'avvocato Giuseppe Calafiore.

La vicenda giudiziaria, che coinvolge le procure di Roma e Messina, è legata alle dichiarazioni dell'avvocato Pietro Amara che da alcuni mesi sta collaborando con gli inquirenti. L'ipotesi investigativa gira intorno a un presunto "sistema" di compravendita di sentenze nel massimo organo della giustizia amministrativa.

Il Consiglio di Stato della Repubblica Italiana, con sede nel Palazzo Spada a Roma, è uno degli organi ausiliari del Governo previsti dalla Costituzione. Ha doppia natura: sia amministrativa, sia giurisdizionale. Per la prima è il supremo organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo, delle Camere e delle Regioni, mentre per la seconda è preposto alla tutela degli interessi dei privati nei confronti della pubblica amministrazione.

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