Estero

Esplosioni dei casi di febbre del Nilo occidentale

Stando al centro europeo per il controllo delle malattie sono stati 975, il triplo dell'anno precedente. Il paese più colpito è l'Italia. Il virus, trasmesso dalle zanzare, può essere letale

5 settembre 2018
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È un numero "insolitamente alto" quello di casi di febbre del Nilo occidentale registrati quest’anno in Europa: ben 975, di cui 710 nell’Unione europea e 265 negli Stati vicini. Un aumento più che triplo rispetto all’anno scorso. L’Italia è il Paese che finora ha avuto il maggior numero di infezioni nell’uomo (327). A rilevarlo è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nel suo ultimo bollettino.

Dopo l’Italia, il maggior numero di infezioni si riscontra in Serbia (213), Grecia (147), Romania (117), Ungheria (96), seguiti a distanza da Israele (49), Francia (11), Austria (8), Croazia (3), Kosovo (3) e Slovenia (1). Rispetto all’intera stagione 2017, rileva l’Ecd, i casi complessivi sono aumentati di 3,4 volte rispetto al 2017.

Le vittime sono state in totale 63, distribuite tra Serbia (21), Grecia (16), Italia (13), Romania (12) e Kosovo (1) e, rispetto ai sei anni precedenti, la proporzione dei casi mortali non è aumentata, nota l’Ecdc.

Il virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus, WNV) è un arbovirus della famiglia dei Flaviviridae, genere flavivirus, appartiene al IV gruppo dei virus a ((+) ssRNA).[1] Di questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese.

Le zanzare sono il principale fattore di trasmissione

La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tra queste, in particolare, riveste un ruolo primario il genere Culex. Ovviamente tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare, come ad esempio le piogge abbondanti, le irrigazioni dei terreni agricoli o condizioni climatiche con temperature alte, determinano un importante aumento del numero dei casi di contagio.

Gli uccelli, siano essi stanziali, migratori o domestici, giocano un ruolo cruciale nella disseminazione del virus essendo l'animale più comunemente infettato e rappresentando il primo serbatoio. Tra gli uccelli sono soprattutto i passeriformi, il più grande ordine di uccelli, a rappresentare il serbatoio naturale del virus. Gli uccelli migratori permettono invece lo spostamento del virus dall'Africa, prima zona endemica, verso altre zone temperate. Le zanzare, in particolare del genere Culex, pungendo gli uccelli migratori asportano sangue infetto, infettano sé stesse e quindi ogni altro animale, uomo compreso, di cui assumono il sangue successivamente. Il virus WNV è stato trovato in varie specie di zecche, ma la ricerca attuale suggerisce che questi animali non sono importanti vettori del virus.

 

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