Estero

Erdogan si incorona, inizia l'alba della "nuova Turchia"

Con la cerimonia di insediamento dopo il successo elettorale del 24 giugno, l'uomo che da 15 anni guida il Paese è da oggi anche il primo presidente con poteri esecutivi

9 luglio 2018
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Scortato dalla cavalleria e introdotto da una marcia militare ottomana, Recep Tayyip Erdogan fa il suo ingresso nel faraonico palazzo di Ankara per segnare l’alba della "nuova Turchia". Dopo aver giurato in Parlamento e reso omaggio al mausoleo del padre della patria Mustafa Kemal Ataturk, l’uomo che da 15 anni guida il Paese ne è da stasera anche il primo presidente con poteri esecutivi.

Alla cerimonia di insediamento che lo incorona dopo il successo elettorale del 24 giugno, Erdogan arriva salutando con la ’rabia’, il simbolo con le 4 dita del nazionalismo islamico. «Promettiamo di continuare a crescere», scandisce davanti a decine di capi di Stato e di governo stranieri – unici europei il presidente bulgaro e il premier ungherese Orban, poi tanti leader africani, balcanici, caucasici, oltre al russo Medvedev e al venezuelano Maduro – e migliaia di ospiti.

Il suo obiettivo, dice Erdogan, è fare ancora più grande la Turchia, portandola «tra le prime dieci economie del mondo». Per riuscirci, avrà a disposizione i vastissimi nuovi poteri di quella che già viene definita la Seconda Repubblica turca: presiederà il governo senza bisogno di un voto di fiducia e nominerà vicepresidenti e ministri, alti burocrati statali e giudici costituzionali, e potrà emanare decreti esecutivi.

Un "regime di un uomo solo" per l’opposizione, che in Parlamento è rimasta seduta in polemica mentre i deputati della maggioranza applaudivano al giuramento. L’annuncio del nuovo esecutivo, che includerà anche alcuni tecnici, è atteso in serata, dopo la cena offerta in onore degli ospiti.

Domani, il presidente turco sarà già in viaggio a Cipro Nord e in Azerbaigian. La prima verifica è attesa tra appena 48 ore con il summit Nato di Bruxelles. Per Erdogan un appuntamento cruciale, tanto da ricordarlo anche nel suo discorso di insediamento: lì, tornerà a guardare negli occhi i leader occidentali dopo l’ennesimo successo nelle urne.

Erdogan ha poi annunciato la composizione del nuovo governo. L’unico vicepresidente sarà Fuat Oktay, a lungo dirigente di importanti aziende statali come la Turkish Airlines e la Turk Telekom e recente capo della Protezione civile. L’esecutivo, che non ha bisogno della fiducia del Parlamento, sarà composto da 16 ministri. Mevlut Cavusoglu resta agli Esteri e assumerà anche la delega degli Affari europei, dopo la soppressione dell’omonimo dicastero. Conferma anche agli Interni con Suleyman Soylu e ala Giustizia con Abdulhamit Gul. Il capo di Stato maggiore Hulusi Akar diventa ministro della Difesa. La delega cruciale al Tesoro e alle Finanze va invece al genero di Erdogan, Berat Albayrak, che finora guidava il ministero dell’Energia. Il nuovo esecutivo si riunirà per la prima volta venerdì, al ritorno di Erdogan dal summit Nato di Bruxelles.

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