Estero

Torna ad aumentare la fame nel mondo

15 settembre 2017
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La fame nel mondo nel 2016 è di nuovo in crescita. Dopo un costante calo da oltre 10 anni, il fenomeno colpisce adesso l’11% della popolazione mondiale, ossia 815 milioni di persone, 38 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un aumento dovuto alla proliferazione di conflitti, al cambiamento del clima con carestie e siccità e alla crisi economica, un mix micidiale che sta affamando il mondo. A tracciare questo quadro è la nuova edizione del rapporto annuale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo presentato oggi a Roma. Una valutazione globale preparata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) e il Programma alimentare mondiale (Pam), a cui per la prima volta hanno collaborato anche Unicef e Oms. Sotto la lente del rapporto la fame, ma anche tante forme di malnutrizione che riguardano milioni di bimbi. In particolare 155 milioni sotto i cinque anni d’età sono sottosviluppati, e di questi ben 122 milioni vivono in paesi in guerra, mentre 52 milioni soffrono di deperimento cronico. Sono invece 41 milioni i bambini in sovrappeso, altra piaga presa in esame dal rapporto insieme all’obesità che colpisce 641 milioni adulti, il 13% del totale mondiale, e all’anemia di cui soffrono 613 milioni donne, pari al 33%. Si tratta delle altre facce dell’insicurezza alimentare dovute ai mutamenti delle abitudini a tavola innescati dalla crisi economica di tanti paesi ad alto reddito. ’’Lo sforzo che dobbiamo fare nel 2017 – ha detto Josè Graziano de Silva, direttore generale della Fao, presentando il rapporto con i vertici delle 5 agenzie dell’Onu – è incrementare azioni umanitarie e strumenti di sviluppo, creando una buona sinergia; non porremo fine alla fame entro il 2030 se non affrontiamo tutti i fattori che minano la sicurezza alimentare’’. Una situazione sempre più grave, fa notare la Coldiretti, nonostante il crollo dei prezzi delle principali materie prime agricole con il minimo storici degli ultimi 5 anni. Degli 815 milioni di persone che soffrono la fame, 489 milioni vivono in paesi con conflitti, fino a +4,4% rispetto agli altri. Cifre preoccupanti emergono in particolare in Africa, il continente che resta il più povero, nonostante le grandi possibilità di sviluppo in particolare agricolo. All’inizio del 2017, rileva ancora il rapporto, la carestia ha colpito alcune parti del Sud Sudan e potrebbe riapparire in Nigeria, Somalia e Yemen. Devastante è poi il fenomeno meteo di El Nino che ha causato siccità e inondazioni. Ansa

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