Confine

Besano, 208mila euro per l’antica miniera del Monte San Giorgio

Il finanziamento arriva da Regione Lombardia per attuare la riapertura della fonte della roccia sedimentaria con cui si produceva ittiolo

L’apertura slitta al 2025
(Varese News )
28 marzo 2024
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A Besano arrivano i soldi da parte di Regione Lombardia per finanziare gli ultimi interventi per la riapertura dell'antica miniera dello scisto bituminoso (roccia sedimentaria) del Monte San Giorgio, con cui si produceva ittiolo, pomata ancora oggi utilizzata per curare alcune malattie della pelle.

La miniera è rimasta attiva dalla metà del XVIII secolo al 1950. Al di qua e al di là della frontiera dal 1902, e per mezzo secolo, è stata attivata dalla Società anonima Miniere Scisti Bituminosi di Meride e Besano. Su proposta dell'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Aimone, Regione Lombardia ha stanziato 208mila euro per permettere di completare l'intervento già avviato dal Comune di Besano con i fondi Interreg Italia-Svizzera. Mettere in sicurezza la miniera e rendere visitabile un'ampia zona del primo settore, ovvero l'imbocco principale, la galleria di traverso e la galleria P-2 sono gli obiettivi.

Proseguono, quindi, gli interventi del Comune di Besano per il recupero del patrimonio naturalistico, paleontologico e storico del paese, che a ridosso della ‘ramina’ è uno dei centri più importanti del sito Unesco Monte San Giorgio. Fra gli interventi, grazie ai finanziamenti di Interreg, fin qui realizzati va innanzitutto ricordata la riqualificazione del Museo civico dei fossili di Besano dove sono esposti i più importanti reperti rinvenuti nella Formazione di Besano, uno dei principali livelli fossiliferi del Monte. Nelle sale del museo troviamo il celebre ‘Besanosauro’, uno ittiosauro lungo sei metri e il ‘Saltriosauro’, i cui resti risalgono all'unico grande dinosauro carnivoro finora scoperto in Italia.

Ovviamente soddisfatto il sindaco di Besano Leslie Mulas: «Regione Lombardia ha riconosciuto la bontà e la visione strategica del progetto, i cui lavori sono a buon punto. L'apertura della miniera a questo punto slitta al 2025. Il finanziamento regionale ci permette di offrire ai visitatori un'esperienza ancora più interessante, con un'illuminazione e una cartellonistica che valorizzeranno tutto il primo piano della miniera, per cui una zona più ampia rispetto a quella inizialmente prevista».

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