Confine

Oltre 30mila euro sotto la camicia, un arresto al valico

Fermato a bordo di un Suv un cittadino italiano diretto in Svizzera: rinvenute nella sua abitazione monete d'oro e gioielli. Denunciato per contrabbando

La Guardia di finanza e i trofei
19 ottobre 2020
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I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, nel corso dei quotidiani controlli doganali nei pressi del valico Mulini (CO), in ingresso dal territorio elvetico, hanno proceduto a fermare e controllare un cittadino italiano a bordo di un SUV.

Oltre 31.000 euro in contanti, tutti in banconote da 50, occultati all’interno di una cartucciera, allacciata alla vita. È ciò che la Guardia di Finanza di Olgiate Comasco ha rinvenuto durante un controllo quotidiano al valico Mulini (Co). Le Fiamme Gialle hanno proceduto a fermare e controllare un cittadino italiano a bordo di un SUV; insospettite dal nervosismo del conducente, e notando un insolito rigonfiamento della camicia indossata, hanno poi proceduto a una accurata ispezione che ha permesso di rinvenire oltre 31.000 euro in contanti, tutte banconote da 50, occultati all’interno di una cartucciera, allacciata alla vita del transitante.

Sin da subito, le dichiarazioni rese circa l’origine del denaro e le motivazioni sottese al transito, sono apparse contraddittorie e inverosimili, in quanto, l’unica giustificazione fornita sarebbe stata quella di ricondurre la somma alla pensione, liquidata dall’Ente previdenziale elvetico oltre dieci anni prima.

Il sospetto di un’eventuale origine delittuosa è divenuto ancor più fondato non appena è stato appurato che il soggetto aveva diversi precedenti di polizia specifici in materia di contrabbando da e per la Svizzera, motivo per cui è stata effettuata anche una perquisizione presso l’abitazione del conducente il veicolo, sita in Montano Lucino (CO).

All’esito dell’attività svolta, sono stati rinvenuti numerosi beni preziosi e precisamente 19 monete d’oro, 38 monete d’argento, 11 monete in rame, 23 orologi di pregio (alcuni dei quali in oro e argento) e 16 pietre di olivina, tutti privi di certificazione d’origine e riposti all’interno di una cassaforte e nel garage in uso dall’uomo.

Gli ulteriori accertamenti investigativi hanno permesso di rilevare che il responsabile non ha mai dichiarato di possedere risorse finanziarie all’estero, né di disporre di redditi in grado di giustificare il possesso di beni di così elevato valore.

Per questi motivi i militari hanno provveduto a denunciare il soggetto all’Autorità Giudiziaria locale per il reato di riciclaggio e contrabbando, nonché a sequestrare, contestualmente, il denaro contante occultato all’interno della cartucciera e tutti i beni preziosi rinvenuti all’interno dell’abitazione.

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