Confine

Le multe arrivano (anche) dagli agenti in borghese

Terminata la sperimentazione a Como: 124 automobilisti sono stati multati per l'uso dello smartphone alla guida, 112 per le cinture non allacciate

archivio Ti-Press
8 settembre 2019
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Dallo scorso 18 luglio, giorno in cui è iniziato l'esperimento, uno dei primi in Italia, a venerdì scorso, le pattuglie in borghese della polizia locale di Como – in moto e in abiti civili – hanno multato 124 automobilisti (una decina sono ticinesi) al volante con lo smartphone (oltre due al giorno). Quelli sanzionati perché alla guida senza cintura di sicurezza sono stati 112. La sperimentazione verrà sospesa per i mesi invernali e sarà riproposta dalla prossima primavera.

A metà dello scorso mese di luglio la polizia di Como aveva annunciato l'avvio di un nuovo sistema per effettuare i controlli su strada: gli agenti in sella a una anonima moto vestendo abiti in borghese sono andati alla caccia dei guidatori abituati a tenere una mano sul volante e l'altra attaccata allo smartphone. Il bilancio è stato fornito dal comandante Donatello Ghezzo: ''Le contravvenzioni contestate sono davvero tante. Nello stesso periodo dello scorso anno, con i normali appostamenti in divisa, le multe per guida con il cellulare erano state 37''.

Salatissima la multa: 165 euro che diventano 115,50 se si paga entro cinque giorni. Inoltre, è prevista la decurtazione di 5 punti dalla patente. Si rischia la sospensione della patente sino a tre mesi, in caso di seconda contravvenzione nell'arco di due mesi. Con il nuovo sistema di controlli l'automobilista sorpreso a chattare o telefonare non ha margini per contestare la contravvenzione. Stesso discorso per gli automobilisti che guidano senza cintura. Non a caso sulle moto in borghese quest'estate gli agenti comaschi hanno staccato altre 112 multe da 83 euro più 5 punti della patente.

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