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Per il Fmi la crescita del Pil svizzero sarà stabile

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) si mostra cauto riguardo alla crescita svizzera, malgrado un’inflazione più moderata. L’organizzazione internazionale accoglie con favore la “decisione appropriata” della Banca nazionale svizzera (Bns) di tagliare il tasso di riferimento.

Per quest’anno, il Fmi prevede una crescita del prodotto interno lordo (Pil) svizzero dell’1,3% (o dell’1% corretto degli eventi sportivi), poi dell’1,4% nel 2025 (o dell’1,7% corretto degli eventi sportivi). Nel 2023, il Pil era aumentato dell’1,3%, dopo il +2,5% dell’anno precedente. Il mercato del lavoro rimane “resiliente”, anche se il tasso di disoccupazione è destinato ad aumentare in modo misurato al 2,3% quest’anno, indica l’organizzazione con sede a Washington nella sua nota dedicata alla Confederazione pubblicata oggi. A titolo di confronto, la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) prevede una progressione del Pil svizzero dell’1,5% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025.

Il Consiglio federale ritiene che “grazie al freno all’indebitamento, la politica finanziaria è ben consolidata, ma la crescente pressione che pesa sulle spese richiede misure per colmare i deficit strutturali e garantire il finanziamento della previdenza per la vecchiaia”, secondo il comunicato del governo.

Il Fmi osserva inoltre che “l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, facilitata dal governo, ha stabilizzato i mercati e si svolge come previsto”, ma che si presentano difficoltà e che la complessità delle operazioni mondiali “rende anche la supervisione più difficile”. ATS