Tassa sugli extraprofitti, il governo Meloni fa già retromarcia

Avvio di settimana su di giri per banche italiane in Borsa. A dare lo slancio le ipotesi di stampa secondo cui il governo starebbe valutando la possibilità di modificare e alleggerire la tassa sugli extraprofitti bancari contenuta nel decreto Asset e che il Senato si prepara ad esaminare. Correzioni di rotta che, peraltro, dovrebbero consentire anche superare i dubbi di incostituzionalità, sollevati dai tecnici di Palazzo Madama, con un'imposta pensata come una tantum.

L'esecutivo starebbe ragionando a una modifica della base imponibile, escludendo gli interessi relativi ai titoli di Stato e usando gli RWA delle banche, ossia le attività ponderate per il rischio, al posto degli asset totali. "La notizia sarebbe decisamente positiva per le banche perché non solo comporterebbe un minor impatto sui conti 2023, ma renderebbe la situazione molto più visibile in termini prospettici", evidenziano gli analisti di Intermonte. Tra i maggiori rialzi Intesa Sanpaolo e Bper (entrambe +2,76%) ma anche Mps (+2,38%), quest'ultima sempre sotto i riflettori in attesa che il quadro sul suo futuro, nell'ambito del risiko del settore, sia più chiaro.

Il prelievo sulle banche, indicato nella prima stesura della norma sul 40% dei profitti, ha spaventato non poco gli investitori mentre l'esecutivo che come in molti Paesi deve fare i conti con la deriva inflazionistica, è impegnato a disegnare la prossima manovra finanziaria. L'Italia, peraltro, deve affrontare un peggioramento del deficit per quest'anno (stimato verso il 5%) e per il prossimo. Anche se il risultato del 2024 dovrebbe mostrare un netto miglioramento rispetto a quest'anno è ancora probabile che sia più vicino al 4% rispetto al 3,7% inizialmente previsto.