Economia

Oro al massimo da novembre. Euro mai così alto da due anni, il dollaro arretra 

(©Ti-Press/Gabriele Putzu)
29 agosto 2017
|

Gli investitori appaiono sul chi vive dopo che la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico che ha sorvolato il Giappone. L’oro è schizzato ai massimi da novembre scorso e il dollaro è arretrato, scendendo rispetto all’euro ai minimi da gennaio 2015. Il metallo giallo con consegna immediata scambia a 1.323 dollari l’oncia dopo essere salito a 1.326,08 dollari l’oncia, segnando la quotazione più alta dal 9 novembre scorso, ossia il giorno dopo l’elezione a Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump. Dall’inizio dell’anno l’oro, bene rifugio per eccellenza, mette a segno un rialzo del 15%.

Sul fronte congiunturale i riflettori sono puntati su venerdì, quando sarà pubblicato il rapporto del governo Usa sul mercato del lavoro. Le tensioni geopolitiche in Asia con gli effetti dell’uragano Harvey negli Usa stanno avendo un sensibile impatto sulla borsa svizzera: alle 11.30 l’indice dei valori guida SMI segnava 8767,51 punti, in flessione dell’1,09% rispetto a ieri. Il listino globale SPI perdeva l’1,16% a 9995,25 punti. 

Riguardo al cambio dollaro-euro questa mattina la moneta europea ha sfondato la soglia psicologica di 1,2 dollari e si è portato a un massimo di seduta di 1,2018 dollari. La soglia degli 1,2 dollari è stata così superata per la prima volta dal gennaio 2015.

In primo piano rimangono nel frattempo le conseguenze di dell’uragano Harvey, che stanno lasciando profonde tracce anche sui corsi in Svizzera: arretrano infatti gli assicurativi Zurich (-2,31%), Swiss Re (-2,24%) e Swiss Life (-2,91%). Le vendite interessano anche i bancari UBS (-2,25%), Credit Suisse (-2,09%) e Julius Bär (-1,86%). Come noto i valori finanziari sono fra i più sensibili a reagire alle tensioni internazionali. 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔