Cinema

Addio a Tom Wilkinson, da ‘Full Monty’ a ‘Shakespeare in Love’

L'attore britannico a 75 anni. Trovò massima popolarità nei panni dello squattrinato spogliarellista di Sheffield, ruolo che gli valse un Bafta

1948-2023
(Keystone)
1 gennaio 2024
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L'attore britannico Tom Wilkinson, celebre per i suoi ruoli in film come ‘Full Monty’, ‘Shakespeare in Love’ e ‘Marigold Hotel’, è scomparso improvvisamente lo scorso 30 dicembre all'età di 75 anni. Era nato a Wharfedale, il 5 febbraio 1948 da una famiglia di contadini, ma aveva trascorso la giovinezza in Canada per tornare in Gran Bretagna laurearsi in letteratura inglese e americana all'Università del Kent di Canterbury, ed entrare in seguito nella Royal Academy of Dramatic Art di Londra.

Dopo varie esperienze a teatro e in tv, Wilkinson aveva trovato la popolarità mondiale con il personaggio dello squattrinato spogliarellista improvvisato di Full Monty, che gli è valso un Bafta. Ha poi ripreso il ruolo di Gerald quando in una serie in streaming Disney+ ha rivisitato i suoi personaggi, 26 anni dopo. Sono state in tutto sei le nomination ai Bafta, più due nomination agli Oscar, per ‘Michael Clayton’ e ‘In The Bedroom’, e un Golden Globe e un Emmy vinti.

Con più di 130 pellicole tra cinema e tv, Wilkinson si è trovato a suo agio in drammi in costume come ‘Ragione e sentimento’ del 1995 e ‘Belle’ del 2013, così come nei panni di menti criminali in film come ‘Rush Hour’ al fianco di Jackie Chan nel 1998, o ‘RocknRolla’ di Guy Ritchie, nel 2008. L'Emmy si deve all'interpretazione di Benjamin Franklin nella miniserie del 2008 ‘John Adams’ e una nomination agli Emmy per il ruolo del padre di John F. Kennedy, Joe, in ‘The Kennedys’. Tra gli altri suoi film, ‘Il patriota’ (2000), ‘La ragazza con l'orecchino di perla’ (2004) e ‘The Exorcism of Emily Rose’ (2005).

Nel 2005 fu suo il ruolo del boss mafioso Carmine Falcone nel film ‘Batman Begins’, diretto da Christopher Nolan. Nel 2010 recitò nel film ‘Il debito’, nel 2015 partecipò a ‘Little Boy’. Wilkinson era, secondo l'Encyclopaedia of British Film, "un personaggio di spicco, con un dono straordinario – uno tra tanti – nel trasmettere il dolore interiore".

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