Spettacoli

MoonMot, ‘350 Million Herring’ a Jazz in Bess

Band svizzero-britannica, il titolo del nuovo album prende spunto dalle promesse di Boris Johnson. Appuntamento dal vivo il 9 dicembre

Nuovo album
(Lorenzo Terzaghi)
4 dicembre 2023
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La prima fila è composta dalle due sassofoniste londinesi Cath Roberts e Dee Byrne insieme al trombonista svizzero Simon Petermann; la sezione ritmica è composta dal tastierista bernese Oli Kuster, dal bassista scozzese Seth Bennett e dal batterista di Manchester Johnny Hunter. Il tutto fa MoonMot, sestetto di jazz contemporaneo con musicisti svizzeri e britannici nel quale convivono composizione e improvvisazione, acustica ed elettronica, tempi pari e tempi dispari, in un comune aggiornamento sugli sviluppi del jazz e un occhio alla tradizione.

Jazz in Bess li attende il prossimo 9 dicembre, data ticinese che si va ad aggiungere agli altri concerti svizzeri e a quelli nel Regno Unito, occasioni per presentare ‘350 Million Herring’, album uscito lo scorso novembre e fortemente influenzato dalle restrizioni di viaggio degli anni della pandemia, definitivamente risolto dalla residenza del settembre 2021 sulle Alpi svizzere, durante la quale i musicisti provenienti dal Regno Unito hanno potuto lasciare l’isola per la prima volta dopo quasi un anno e mezzo. “Sono stati giorni incredibili”, così li descrive la band, nel contrasto tra la natura e le città, Londra e Manchester, dove i musicisti erano soliti riunirsi prima del Covid.

Il processo di costruzione di ‘350 Million Herring’ – il titolo fa riferimento ai 350 milioni di sterline che Boris Johnson aveva promesso all’elettorato britannico durante la campagna per la Brexit – ricalca il precedente ‘Going Down The Well’, con ognuno dei membri a contribuire con una composizione e la band a sceglierne 6 tra le 13 a disposizione. Questa democraticità del lavoro, oltre che nell’allusione del titolo del disco, è fedele al manifesto dei MoonMot nel quale, tra le altre cose, si afferma che la band vuole suonare solo “True Things” o che considera il lavoro collettivo e creativo come un modello per una società più equa e giusta.

Dopo aver provato cinque giorni nell’Oberland Bernese, la band si è recata per tre giorni a Lugano, nello studio della Rsi, dove ha registrato il nuovo album. Jazz in Bess lo ascolterà.

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