Società

Un festival diverso

Si apre in questi giorni a Lugano la settima edizione di Other Movie Film Festival

11 aprile 2018
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Dietro la grata, sprofondati fra le coperte e il braccio del padrone, i piccoli occhi neri di un cane ti osservano silenziosi. È ancora sveglio, lui, mentre il sottomondo notturno dei dimenticati è finalmente caduto in un sonno destinato ad essere breve. All’alba si sgombera, i portici e le vetrine vanno riconsegnati allo shopping, al mondo dei visibili. «È stato inquietante scattare queste fotografie», ci dice Giuli Gibelli, che lo scorso febbraio ha passato diverse notti con i senza casa di Torino; persone qualunque, che spesso hanno avuto una vita “normale” ma hanno perso tutto. La mostra della fotografa luganese, ‘Economica(mente) dimenticati’, all’ex Macello a Lugano, ha aperto la serie di eventi collaterali alla settima edizione dell’Other Movie Film Festival, che fino al 22 aprile vuole portare a Lugano uno “sguardo diverso” e composito sulle molteplici realtà economiche del nostro tempo; portando all’attenzione del pubblico, come fa Giuli Gibelli, luoghi e persone spesso misconosciuti, se non dimenticati.

I luoghi di Other Movie sono l’ex Macello, lo Studio Foce, il Cinestar, il PalaCongressi, il Lux a Massagno e la Galleria Art on... Paper a Paradiso, ma anche Casa Astra a Mendrisio, unico riparo in Ticino per persone senza fissa dimora, con il quale il festival porta avanti la sua collaborazione. Tra film, incontri, dibattiti trasversali, concerti e momenti culinari, è impossibile riassumere il programma in poche righe.

Di certo meritano una segnalazione il ‘Focus Iran’ di venerdì 13 aprile alle 18.30 all’ex Macello, la serata di domenica 15 allo Studio Foce con l’Orchestra Suprar Suisse e il regista Gaston Dupuy, le proiezioni lunedì e martedì al Cinestar di ‘Caffè-Coffee’ di Cristiano Bortone (in tre luoghi del mondo, tre sguardi inquietanti su un mondo insospettabile, quello del caffè) e ‘Il Contagio’ di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini (dal libro di Walter Siti, una periferia romana mostruosa e sofferente), il convegno di domenica 22 al PalaCongressi su criptovalute e valute alternative. Oltre alla finestra sulla criminalità organizzata, dopo la proiezione de ‘Il Contagio’, una finestra verrà aperta pure sabato 21 al Lux sulla ‘Nuova Via della Seta’, che vuole unire (economicamente) la Cina al Nord Europa: dopo un dibattito, si potrà vedere ‘Behemoth’ del cinese Zhao Liang, uno sguardo che si annuncia “dantesco” su una società governata da un capitalismo caotico. C’è poi giovedì 21 la serata ‘Culture e Conflitti’, chiusa dalla proiezione di ‘Piazza Vittorio’ di Abel Ferrara.

‘Io sono Drago’

«Io sono Drago e volo per creare collaborazioni». Si potrebbe riassumere in questa autopresentazione del suo direttore, Drago Stevanovic, lo spirito di Other Movie. Lo stesso Roberto Badaracco, municipale della Città, ieri riconosceva che questo festival contribuisce «a colmare una lacuna nell’offerta culturale a Lugano». E quest’anno lo fa scegliendo di osservare l’attualità economica da una prospettiva personale, mostrando frammenti di società e culture del nostro tempo, e mettendo sempre al centro un cinema “diverso”, cioè difficile da trovare nei nostri cinema.

Qual è l’intento di Other Movie? Lo abbiamo chiesto a Drago: «Da quando abbiamo avviato questo festival, abbiamo cercato di essere vicini alle persone. Fa parte della mia esperienza personale, ho un figlio con handicap e mi sono sempre trovato vicino a persone che hanno bisogno di attenzioni. Volevo un festival in grado di attivare uno scambio di idee su problematiche d’attualità, che ci toccano quotidianamente. Quest’anno l’economia, perché è un mondo che da dieci anni attraversa una crisi profonda che coinvolge molte persone».

Perché c’è bisogno di un festival così? «Perché siamo indipendenti e cerchiamo di essere più aperti verso persone che non sempre possono presentare il loro lavoro. Perché solo qui si trovano alcuni film, occasioni rare per scoprire culture e cinematografie lontane». Per informazioni: othermovie.ch.

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