Sanremo

Sanremo, The Kolors nella Champions League del pop

Stasera in gara con ‘Un ragazzo una ragazza’. Venerdì, l'incontro tra maestri del tormentone: ‘Con Umberto Tozzi c’è un rapporto molto rock and roll’

The Kolors
(Keystone)

“Non vediamo l’ora che arrivi quell’ora”, e cioè la prima assoluta sul palco dell’Ariston de ‘Un ragazzo una ragazza’, il Sanremo 2024 per The Kolors con futura hit sulla quale il trio formato dai cugini Antonio ‘Stash’ e Alex Fiordispino e dal bassista Dario Iaculli è al lavoro da un anno. “Abbiamo presentato un embrione ad Amadeus tempo fa, e ci ha creduto”, dice Stash sotto le luci del Roof dell’Ariston. “Poi ‘Italodisco’ ha creato i presupposti per la credibilità del pop-funk che portiamo su questo palco importantissimo”. Un pop-funk andato oltre la moderna classificazione per diventare, nei gusti di molti, un vero e proprio ‘The Kolor Sound’: “E questo è il nostro goal assoluto, perché abbiamo sempre sognato di avere un giorno un’autenticità tutta nostra”.

Ti amo-Tu-Gloria

Nel declinare gli anni 80 “cercando di adattarli ai giorni nostri, soprattutto i testi”, anche ‘Un ragazzo una ragazza’ sdogana il tormentone, non di meno gestuale: un indice in su, poi l’altro; ondeggiamento di indici e gesto conclusivo partenopeo per dire una cosa del tipo “sì, arrivederci”. (Bello a vedersi, bruttissimo a scriverlo, si rimanda alla tv). “‘Tormentone’ deriva da ‘tormento’, ma è un grande award”, continua Stash.

Sarà che dei tormentoni, soprattutto estivi, Tozzi è il re, la serata dei duetti che vede The Kolors insieme all’Umberto ha un senso in più: “Con i suoi brani cercheremo di stupire. Quello che mi sento di dire è che vogliamo portare rispetto alla grandezza artistica e umana di quella persona. Volevamo raccontare più fasi della sua musica e abbiamo deciso di fare un medley”. Si parte da ‘Ti amo’, passando per ‘Tu’ e sfociando in ‘Gloria’. “Nel medley cercheremo di mettere qualche sorpresa, figlia delle jam session con Umberto, con il quale è nato un rapporto molto rock and roll. Lui vuole sempre che tutto sia live, anche a distanza ama la jam, l’improvvisazione. Umberto è esattamente quello che ci si aspetta dietro le quinte: non vuole paletti, si deve sentire libero di interpretare la canzone sempre in modo diverso. Sul palco proveremo a giocare con lui, e di certo accadrà qualcosa di diverso rispetto alle prove”.

Il Festival costruito intorno a te

The Kolors salgono sul palco “per una conferma, un consolidamento di quello che è accaduto anche prima di ‘Italodisco’, che è il risultato di un processo di ‘preparazione atletica’ che non è sempre presente nelle radio e nelle classifiche, ma che consideriamo importante per quanto successo a ‘Italodisco’. A chi gli ricorda che Amadeus ha costruito questo Sanremo su di loro, e su Maninni e i Ricchi e Poveri, Stash chiude così: “Apprezzo molto che il nostro pezzo rientri in una dichiarazione del genere, soprattutto perché la mia idea del Sanremo di questi ultimi anni è che sia una Champions League del pop. E, guardando la scenografia, pare proprio la Champions League”.

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