Culture

È morto il fotografo Peter Magubane, cronista dell'apartheid

Per decenni ha raccontato la violenza del regime razzista, in particolare la rivolta studentesca di Soweto nel 1976

1932-2024
(Keystone)
2 gennaio 2024
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Il fotoreporter sudafricano Peter Magubane è morto lunedì scorso all'età di 91 anni. Per decenni ha raccontato la violenza del regime razzista dell'apartheid, in particolare la rivolta studentesca di Soweto nel 1976. Quando Nelson Mandela fu rilasciato nel 1990, Magubane ne divenne il fotografo ufficiale fino alla sua elezione, quattro anni dopo, come primo presidente nero, simbolo della democrazia raggiunta. "Il Sudafrica ha perso un eccezionale combattente per la libertà, narratore e fotografo", ha twittato il ministro della Cultura Zizi Kodwa. “Peter Magubane ha documentato senza timore le ingiustizie dell’apartheid”.

Una delle foto più famose di Magubane, risalente al 1956, mostra una bambina bianca su una panchina con la scritta "Solo per europei" e la sua tata nera seduta dall'altra parte della panchina, in un sobborgo di Johannesburg. Arrestato nel 1969 mentre fotografava i manifestanti davanti alla prigione dove era rinchiusa l'attivista Winnie Mandela, il fotografo trascorse 586 giorni in isolamento in prigione e al suo rilascio fu condannato a cessare ogni attività legata al suo lavoro per cinque anni. Nel 1971 fu nuovamente arrestato e imprigionato a lungo per aver disobbedito a quest'ordine. Perseguitato dalla polizia, che lo contrastò il più possibile, coprì ampiamente la rivolta studentesca di Soweto del 1976, per la quale scattò alcune delle foto più suggestive e che lo fecero conoscere in tutto il mondo.

Peter Magubane ha pubblicato una quindicina di libri, molti dei quali sono stati censurati durante l'apartheid, regime segregazionista che ha imperversato in Sud Africa dal 1948 all'inizio degli anni 90.

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