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‘La via della beatitudine’ del Beato Manfredo con Andrea Netzer

Il 24 ottobre a Riva San Vitale, anteprima pubblica del documentario prodotto per Rsi/Storie che andrà in onda la domenica seguente: un viaggio interiore

Molte testimonianze e tanti racconti
(Andrea Netzer)
13 ottobre 2023
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È un contatto quasi del tutto casuale con i resti di un eremita vissuto otto secoli fa sul Monte San Giorgio che ha colpito e ispirato il protagonista del documentario “La via della beatitudine”, prodotto per Rsi/Storie, che andrà in onda domenica 29 ottobre su Rsi La1. Il protagonista è il giornalista di lungo corso e ora in pensione Andrea Netzer, che riflette da tempo sul senso della vita e della malattia (soffre del morbo di Parkinson), e si è affidato a un cammino spirituale buddista interessandosi anche al confronto con altre esperienze interiori. Da qui, la decisione di approfondire la conoscenza del mistico medievale Beato Manfredo Settala, incontrando alcuni testimoni della fede nel Beato, ricavando una nuova consapevolezza per il suo percorso e scoprendo come questa presenza sia ancora viva e significativa oggi per la comunità di Riva San Vitale. E martedì 24 ottobre, alle ore 20, alla Scuola media proprio di Riva San Vitale ci sarà un'anteprima pubblica del documentario con ingresso libero e rinfresco offerto dopo la proiezione.

È strana la circostanza che ha avvicinato Netzer alla vicenda del Beato Manfredo. L’ha scoperta tempo fa quasi per caso visitando la chiesa parrocchiale di Riva San Vitale durante un giro in bicicletta, e si è stupito per aver trovato, dietro all’altare maggiore, un sarcofago che conserva il corpo mummificato di questo santo morto il 27 gennaio del 1217. E non ha più smesso di pensarci.

Sono molte le domande che hanno accompagnato Netzer durante la preparazione e le riprese del film: “Che senso attribuire a questo incontro casuale? Esiste un cammino spirituale comune alle varie religioni? È possibile percorrere anche ai giorni nostri la via che conduce alla santità o all’illuminazione? È necessario ritirarsi dalle attività quotidiane? Ma soprattutto: in che modo, oggi come ieri, la fede e la devozione ci aiutano a trasformare il nostro vissuto, imparando ad accettare e a trasformare la sofferenza?”. Da qui, il protagonista si lascia ispirare dall’incontro con i devoti dei Beato.

Concludendo il suo viaggio andando a trovare un monaco buddista e un eremita dei tempi nostri, Padre Michele Di Monte, che da più di 10 anni vive una dimensione di preghiera e di ritiro spirituale in Valsassina, sopra al lago di Como. Alla fine, anche Netzer decide di ritirarsi qualche settimana in un centro di meditazione in Vallese, per praticare la contemplazione e rafforzare, meditando, la sua ricerca interiore.

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