laR+ Fit Festival

Waste Kompost Radio, un’opera di sc(ARTE)

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Anche alla Rsi di Besso, sede di una particolare stazione radiofonica che si ciba di scarti sonori

Fino a sabato 7 ottobre, dalle 16 alle 18
(laRegione)
5 ottobre 2023
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Negli studi luganesi della Rsi a Besso si incrociano Soundstainability, un evento internazionale sulla sostenibilità del suono, e il Fit, il Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea. Waste Kompost Radio propone infatti un’installazione sonora all’interno degli spazi occupati da diverse postazioni legata al suono ambientale, convegni, concerti ed eventi, in maniera del tutto trasversale. Ma spostiamoci a Nord, nella vicina Francia, per contestualizzare cosa siamo andati ad assistere.

A 46 anni, 5 anni soltanto prima di lasciare le sue spoglie terrene, lo scienziato ed economista francese Antoine-Laurent de Lavoisier siglò uno storico postulato, dal quale derivò poi la legge di conservazione della massa: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

Waste Kompost Radio è una stazione radio, un’installazione che vive e si ciba di questo, facendo fermentare tramite algoritmi stralci sonori ricevuti da pubblico, passanti, curiosi, musicisti, amici di penna. Creata da Daniela Allocca, Alan Alpenfelt, Dario Sanfilippo e Luca Spanedda, chiama alle scorie la popolazione presso gli studi Rsi di Besso. Chiunque può contribuire, tramite un semplice spunto, di pochi secondi oppure più prolungato, che verrà opportunamente trattato e disgregato. Ci presentiamo pieni di curiosità: lo studio è piccolo, 5 sedie in attesa, il banco con gli schermi e un tavolo nero con altre sedie. Alan Alpenfelt indossa una tuta, delle cuffie e mi invita a leggere il progetto vergato sui fogli a disposizione del pubblico. Daniela Allocca si aggira accogliendo le persone, chiacchierando con loro, quasi da giovane chaperon. L’impressione è che l’operazione che verrà a essere eseguita sia paragonabile a una donazione, di sangue o di sostanze regolamentate: si firma la documentazione, il maître accompagna tutta l’operazione, il tutto con il sottofondo del processo di compostaggio, espulso da due piccoli amplificatori alle spalle dei donatori. Osservo, chiacchiero, per poi addentrarmi nel giardino dei miceli, nella sala adiacente, spazio d’ascolto a un volume ben sostenuto. Vi entro alle 17.06, riuscendo a immergermi in una quasi totale oscurità, all’interno del processo di compostaggio sonoro. Suono che è materia viva, con un algoritmo (creato dai compositori Sanfilippo e Spanedda, assenti in loco ma ingegneri del processo) a fungere da supervisione di autorialità. Sono infatti state le applicazioni e i meccanismi programmate dai due a contenere il processo entro determinati parametri audio, dai quali ne è derivato il flusso sonoro e stilistico.

Suite ambientale elettroacustica

Non v’è risultato alcuno, che la musica in (de)composizione non può essere definita come terminata, ma il viaggio è quanto di più corroborante si possa ascoltare. Si sente vento, materia, melodia, terreno e tradizione. È una suite ambientale elettroacustica che in appena cinque minuti catalizza e avvolge da tanto è magnetica e magnifica. Sul tavolo tondo al centro della sala un barattolo vuoto, legato con otto fili ciascuno a dodici libri, andando a segnare passaggi chiave dei testi. Testi di ecologie politiche, magie, arti e follie problematiche, sopravvivenze su pianeti infetti, pensieri forestali, compostaggio, funghi, pianeti simbiotici, decadimento controllato, miceli, Inter specie, giardini della conoscenza, sopravvivenza su pianeti infetti e antropologia culturale.

I numeri 8 e 12 sembrano misteriosamente rappresentativi (l’infinito e il ciclo annuale?), mentre l’algoritmo prende piede da un testo del proprio padre, l’inventore dell’algebra, il persiano Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, che la creò 1’200 anni fa, collegando quindi antiche pratiche a moderne applicazioni. Sulla finestra un vaso di vetro con un fondo organico dell’ultimo evento di Waste Kompost Radio, connesso al barattolo vuoto, per una trasmissione o una mutazione in atto. L’esperienza sarà visitabile fino al prossimo sabato: da 40 minuti di visita la trasformazione, la materia e il suono, grazie ai quattro visionari creatori e a chi ha contributo con donazioni audio, è stata esperienza impressionante e coinvolgente.

Il consiglio è quello di tenere d’occhio il sito di www.wastekompostradio.com, per capire come si muova questa materia e questo suono nel resto dell’anno, magari partecipando in maniera attiva a qualche processo di trasformazione. Il dare autorialità, senso e dignità ai suoni che ci circondano è cosa saggia e utile, così come prendersi il tempo per fare esperienze nuove e dare attenzione a processi che solitamente non consideriamo nemmeno come tali


laRegione
Fino a sabato 7 ottobre, dalle 16 alle 18

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