laR+ BELLINZONA

Di là dal fiume e tra gli alberi

‘Quando la natura si racconta’: il fil rouge delle nuove iniziative a Villa dei Cedri

Narrative environment, 2023
(Museo Villa dei Cedri Bellinzona)
3 ottobre 2023
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Bisogna volersi bene per andare a Villa dei Cedri, e senz'altro tornerà utile avere sviluppato una certa qualità d'animo e una gentile predisposizione al silenzio, non meno ostinata delle infami zanzare bellinzonesi. È il luogo ideale per l'incontro, l'ascolto e lo scambio, e poco importa, osserva sorridendo l'attivista Denise Carniel, se non si conoscono i nomi scientifici degli alberi e si ci sente intimoriti e respinti dal rigore della loro gelida tassonomia: conta uniformarsi al ritmo delle piante al sole, riuscire a sentirsi, almeno per un po’, vivi e persino veri. Denise è una donna coraggiosa che, senza maschere, nasconde l'arte di esistere, e l'amore con cui si prende cura del suo coraggio e dei suoi sogni, sbattendoli in faccia a qualche scherzo del destino, non è dissimile dall’impegno profuso negli ultimi dieci anni da Carole Haensler, direttrice di Villa dei Cedri (e, dall'anno scorso, presidente dell'Associazione dei Musei Svizzeri), per valorizzarla e proiettarla nel futuro. L'iniziativa attualmente in corso, ‘Quando la natura si racconta’, offrirà alcuni eventi speciali (a cui si può partecipare scrivendo a eventi@villacedri.ch): domenica 22, con partenza dalla corte interna di Castel Grande, una passeggiata con Claudia Maspoli tra i giardini storici, per scoprirne l'evoluzione dal tredicesimo secolo all'Ottocento; sabato 28 e domenica 29 l'artista Marco Storti condurrà un seminario di osservazione del paesaggio e dei suoi colori autunnali.

L'aiuola della biodiversità

Colori che emozionano e quasi stordiscono, quelli dell'aiuola (progettata e realizzata dall'artista Monica Ursina Jäger, dall'ingegnera del paesaggio Regula Treichler Bratschi e dall'architetto Nils Honetschläger dell'Istituto di scienze delle risorse naturali della Scuola universitaria professionale zurighese per le scienze applicate) che accomuna in ugualitaria biodiversità piante provenienti da tutto il mondo: dal penniseto allungato del Nord Africa alla verbena argentina, dalle esotiche patate dolci del Sud-est asiatico al più familiare carciofo mediterraneo. Una società multietnica, come quella che gli incessanti spostamenti degli uomini naturalmente costruiscono e i capricci nazionalisti e patriottardi anacronisticamente combattono. Jäger partecipa anche con l’installazione ’Homeland Fictions', composta, citiamo dal comunicato stampa, "da tre grandi anelli di quercia piegati a vapore che, come un grande abbraccio, circondano uno dei maestosi faggi di Villa dei Cedri". Incapace di distinguere un faggio da un abete di Douglas, un cedro da un banano, l'umile cronista smette quasi senza accorgersene di ascoltare le dotte considerazioni in tedesco della signora Treichler, preferendo perdersi nell'inatteso e composto spettacolo in cui si ritrova immerso. Gli obiettivi degli autorevoli scienziati zurighesi sono indubbiamente importanti: gli effetti dei cambiamenti climatici si sono già fatti sentire anche da noi, provocando una drastica diminuzione proprio dei faggi, e la conservazione del patrimonio culturale è ormai strettamente correlata con la tutela dell'ambiente; ma è sufficiente ammirare la bellezza del luogo per convincersi che l'attenzione e la diligenza con cui è preservato, e di cui dobbiamo essere grati, è già di per sé un messaggio.

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