Sono 305 i candidati al Premio Nobel per la pace

Sono 305 le candidature recensite per il Premio Nobel per la pace 2023. Lo ha annunciato l’istituto Nobel mercoledì a Oslo. Tra i candidati noti, ve ne sono diversi che hanno un rapporto con la guerra in Ucraina.

Le candidature – meno numerose rispetto al record di 376 fatto registrare nel 2016 – si suddividono tra 212 persone e 93 organizzazioni, ha indicato l’istituto sul proprio sito internet. In conformità agli statuti Nobel, il loro nome resterà segreto per i prossimi cinquant’anni. Però le migliaia di padrini (parlamentari e ministri di vari Paesi, ex vincitori del Premio, professori universitari e via dicendo) sono liberi di rivelare l’identità dei loro ‘protetti’.

Come l’anno scorso, un buon numero di candidature conosciute hanno un legame con la guerra in Ucraina: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il suo omologo turco Tayyip Erdogan, il capo della Nato Jens Stoltenberg e un gruppo di lavoro ucraino che opera per la creazione di un tribunale internazionale sui crimini di guerra. Ci sono anche personalità russe critiche nei confronti del presidente Vladimir Putin, come l’oppositore Alexeï Navalny, il giornalista Vladimir Kara-Mourza e il movimento di giovani pro-democrazia Vesna.

Tra i nomi che si suppone figurino sulla lista di candidati, ci sono la svedese Greta Thunberg e l’ugandese Vanessa Nakate, la militante femminista iraniana Masih Alinejad e il suo movimento anti-hijab My Stealthy Freedom; così come militanti pro-democrazia cinesi e ungheresi.

L’anno scorso il Nobel per la pace era stato assegnato a un trio, altamente simbolico, composto dall’organizzazione non governativa russa Memorial (di cui la giustizia russa ha ordinato lo scioglimento), dal Centro ucraino per le libertà civili e dal militante bielorusso Ales Bialiatski (incarcerato).