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Duecento giovani musicisti di Superar Suisse in concerto al Lac

Domenica 5 marzo a Lugano ottava esibizione di ragazze e ragazzi inseriti nel progetto educativo che propone lezioni di gruppo gratuite

L’orchestra Superar Suisse in concerto domenica 5 marzo 2023 al Lac di Lugano
27 febbraio 2023
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Ce l’hanno nel nome, Superar. Dallo spagnolo superare, andare oltre i limiti. Così i giovani musicisti di Superar Suisse Lugano hanno superato pressoché indenni anche la pandemia. Con quello in programma domenica 5 marzo, sarà il concerto al Lac numero 8, senza interruzioni dal 2016. Nel 2020 si era tenuto a febbraio, quindi prima del lock down, ci dice Carlo Taffuri; «nel 2021 era stato possibile proporlo, indossando tutti le mascherine; nel 2022 si era riusciti a organizzarsi all’ultimo minuto, grazie anche all’abolizione di alcune restrizioni anti Covid. Nei mesi più complicati – aggiunge il maestro, che con Laida Alberdi dirigerà l’esibizione – quando è stato necessario ci siamo spostai sull’online e non abbiamo notato un significativo calo di partecipanti; se non la consueta naturale oscillazione».

Sul palco del Lac saliranno circa duecento giovani, età media 14 anni, originari di numerosi Paesi. Al coro (composto da oltre una ventina di ragazze e ragazzi) e all’orchestra (settanta, ottanta musicisti) della sede di Lugano s’aggiungeranno i giovani di Superar Suisse Basilea e Zurigo; nonché alcuni ragazzi della Civica Scuola di Fiati di Lugano, dell’Orchestra Scuola ImmaginArte (Varese) e dell’Orchestra Song (Milano). Più un ospite d’eccezione: Robert Kowalsky, primo violino dell’Orchestra della Svizzera italiana. Nell’allestire il programma, centrale è l’aspetto del «divertimento», per coinvolgere adulti e bambini in quella che si vuole essere una festa. Saranno suonati: ‘Hoe’ e ‘Count of me’ con il coro; a seguire: Balmages, Burst; Mussorgsky, porta di Kiev; Beethoven, Inno alla gioia; Beethoven, Romanza in Fa Maggiore; Morricon, tema da ‘Nuovo Cinema Paradiso’; Perez Prado, Mambo 5; Isaac, Gipsy Ouverture; Strauss, Danza persiana; Strauss, Balletto pipistrello; Hernandez, El Cumbanchero; ‘Conquest’, ‘Gonna fly down’ e ‘The final bell’ dalle colonne sonore di ‘Rocky’. Proposte che spaziano dunque da brani noti di musica classica a musica di stampo popolare. «Cerchiamo di puntare sulla brillantezza del repertorio e di fare avvicinare i giovani alla musica da più ‘lati’».

Vivaldi o Bruno Mars, cambia poco

Superar è stata fondata nel 2009 da Konzerthaus di Vienna, Vienna Boys Choir e Caritas dell’Arcidiocesi di Vienna come progetto musicale dell’Europa centrale, sulla base di ideali che richiamano lo stile del progetto El Sistema, avviato in Venezuela negli Anni Settanta da José Antonio Abreu. «Ideali come l’educazione orchestrale di gruppo, la voglia di fare musica con energia e la volontà di dare una motivazione – indica il maestro Carlo Taffuri –. Di quel progetto iniziale, le varie proposte ‘figlie’ che ne sono seguite mantengono l’impostazione. A cambiare, semmai, sono i dettagli. Lugano, ad esempio, non è certamente Caracas (né lo sono, peraltro, città più grandi come Milano, Basilea, Vienna). Se in Venezuela il disagio sociale è evidentissimo, da noi le problematiche meno evidenti e di altro genere, ma ce ne sono. Anche per i ragazzi che vivono in Ticino, Superar è una strada che permette loro di crescere anche nella vita di tutti i giorni». In quest’ottica, lo scopo è «dar loro energia, creare nei giovani una passione e tanta voglia di avere un obiettivo nella vita. L’aspirazione a voler raggiungere questi traguardi, fa sì che la volontà di ogni giovane faccia superare le difficoltà».

Oltre che in Austria, Superar coinvolge oltre duemila giovani in Bosnia, Liechtenstein, Romania e Slovacchia. Associazione senza scopo di lucro, in Svizzera è stata fondata nel 2012 e oggi ha sedi nei cantoni di Argovia, Basilea, Ticino (a Lugano dal novembre 2015) e Zurigo, con circa 500 studenti. A Lugano Due, in particolare, le caratteristiche del progetto: offrire lezioni gratuite di coro e orchestra a bambini e adolescenti, indipendentemente da provenienza e background familiare; e proporre corsi unicamente di gruppo. «È proprio l’elemento gruppo a fare la differenza». Nell’adolescenza, età già particolare di per sé; e in giovani dal vissuto non sempre semplice. «Un esempio. Nella sede di Lugano ci sono alcuni ragazzi turchi, che nel recente terremoto che ha devastato Turchia e Siria, hanno perso dei famigliari. Ebbene, i genitori non hanno esitato a continuare a mandarli a lezione e loro sono sempre venuti volentieri. Perché i corsi sono un momento in cui si interagisce in un gruppo al quale si è scelto di appartenere e che ha le caratteristiche di una piccola società. E perché la musica porta a galla le belle emozioni e aiuta a mettere in gioco molti aspetti: attenzione, concentrazione, manualità». Dal punto di vista prettamente musicale, il lavoro soltanto in orchestra «è pure fondamentale: le prove insieme, i concerti portano i giovani in una direzione in cui per loro cambia relativamente poco suonare Vivaldi o Bruno Mars o Strauss».

Appuntamento domenica 5 marzo nella Sala Teatro del Lac alle 17, biglietti in vendita al Lac (cassa o www.luganolac.ch).

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