piccolo schermo

Contrordine, la Svizzera non sarà a 'Giochi senza frontiere'

Giovedì sera su Canale 5 il ritorno 20 anni dopo l'ultima edizione: in campo Italia, Spagna, Russia, Grecia, Germania e Polonia

17 settembre 2019
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Nomen omen, ossia quando il destino è nel nome. O, nel caso specifico, nello status. È forse questo, azzardano i maligni, il motivo per cui la Svizzera non parteciperà alla riedizione di 'Giochi senza frontiere' – ribattezzato per l'occasione 'Euro Games' – che vent'anni dopo l'ultima puntata andata in onda nel 1999 sulle varie tv nazionali si appresta a tornare sul piccolo schermo, peraltro nel frattempo divenuto piatto e anche molto più grande di allora. Il grande gioco tra le nazioni europee era andato andato in onda per 30 edizioni dal 1965. Negli anni d'oro le nazioni presenti oltre alla Svizzera erano la Jugoslavia quando ancora Tito era in vita, l'Italia, la Francia e la Germania. «È una grande sfida riportare in televisione questo programma che tanti della mia età ricordano benissimo», ha detto Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5: «Un vero fenomeno della televisione italiana ed europea e noi lo riproponiamo rinnovandolo con una produzione ad altissimo livello». Al timone del programma, in onda in prima serata da dopodomani (giovedì 19 settembre), ci saranni i conduttori Ilary Blasi con Alvin. «Spero di riportare con questo gioco tutta la famiglia almeno una sera alla settimana insieme davanti alla televisione – ha detto Ilary – compresi i miei figli, che ne guardano pochissima». Nella competizione a squadre si sfideranno Italia, Spagna, Russia, Grecia, Germania e Polonia. Nove i giochi sulla cui regolarità vigileranno sei arbitri con la supervisione dell'ex ginnasta campione del mondo italiano Jury Chechi.

Lo scorso 15 luglio, quando 'laRegione' aveva anticipato la notizia del ritorno di 'Giochi senza frontiere', il direttore della Rsi Maurizio Canetta aveva spiegato che “sì, siamo stati contattati, ma troppo tardi”. Tempi troppo stretti. Questo il principale motivo per il quale è sfumata la partecipazione della Ssr (la Società svizzera di radiotelevisione) al progetto degli Euro Games. «Siamo stati contattati da Mediaset verso metà giugno. In linea di principio la nostra prima posizione era abbastanza scettica per una serie di fattori. In ogni caso eravamo aperti alla discussione. Ne abbiamo parlato a livello nazionale con le altre regioni del Paese e come Ssr abbiamo deciso di declinare». Il fatto di essere stati contattati a giugno, «tardi», è stato discriminante: «Per noi era materialmente impossibile effettuare i casting e organizzarci seriamente per mettere in piedi un evento nazionale ben fatto». Le porte non restano però chiuse per un’eventuale seconda edizione. «Se dovessero esserci le condizioni adeguate (ad esempio più tempo per prepararsi e informazioni più complete, ndr), se ne potrà sicuramente riparlare».

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