laR+ federalismo di polizia

‘Centrale potersi adattare alle esigenze attuali’

“La Cddgp contesta questa inconcepibile presa di posizione. Al contrario, è convinta che il federalismo di polizia, un modello di successo con un futuro promettente, deve essere costantemente sviluppato e adattato alle esigenze del Ventunesimo secolo”. La Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia reagisce a quanto affermato dall’incaricato federale della protezione dei dati, durante la trasmissione ‘Rundschau’ della Srf del 20 marzo 2024. Intervistato dalla Srf avrebbe messo in discussione gli sforzi cantonali per modernizzare la cooperazione interna di polizia, sostenendo che l’accordo mira a un ‘unico Corpo di polizia nazionale’ e mette in discussione il federalismo scelto dalla Confederazione svizzera come forma di Stato al momento della sua fondazione nel Diciannovesimo secolo.

Negli ultimi mesi, la Cddgp ha in effetti avviato una consultazione su un progetto di accordo intercantonale sullo scambio di dati di polizia. “L’obiettivo di questo accordo – si legge nella nota della Cddgp – è quello di garantire, su una chiara base giuridica, che le forze di Polizia cantonali possano mettere a disposizione reciprocamente le informazioni per la lotta alla criminalità”. Non solo. “Grazie a questo passo tanto atteso, i criminali non potranno più circolare in 25 cantoni senza essere identificati nel caso fossero registrati dalla polizia del 26° cantone”.

Per la Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia, “un’adesione rigida alle forme di collaborazione del passato misconosce la realtà della moderna lotta al crimine e mette a rischio la credibilità del federalismo e, allo stesso tempo, la sicurezza pubblica”. La Cddgp attribuisce in tal senso “grande importanza alla garanzia che lo scambio di informazioni di polizia sia conforme ai requisiti di protezione dei dati”, prendendo “sul serio le critiche espresse dai responsabili cantonali della protezione dei dati e dell’incaricato federale della protezione dei dati durante la procedura di consultazione e, se necessario, adeguerà l’accordo”. E sottolinea: “Tuttavia, le critiche espresse nella trasmissione ‘Rundschau’ dall’incaricato federale della protezione dei dati non mirano a migliorare l’accordo in termini di legge sulla protezione dei dati. Sono di natura fondamentalmente politica e come tale non sono comprensibili”.