Ticino

I sindacati scrivono al governo e chiedono nuove trattative

Ocst, Vpod e Sit vogliono tornare a sedersi al tavolo con il Consiglio di Stato per discutere di carovita, riduzione di personale e tagli futuri

Sull’onda della protesta
(Ti-Press)
5 marzo 2024
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Dopo lo sciopero e la protesta di piazza – che ha portato giovedì scorso a Bellinzona quasi 6mila persone – è tempo di tornare alle trattative tra Consiglio di Stato e sindacati. Questa almeno è l'intenzione di Ocst, Vpod e Sit che con una lettera congiunta invitano il governo a tornare al tavolo delle trattative “per discutere alcune richieste volte a trovare un punto d'incontro sulle questioni in sospeso”. Quattro i punti indicati nello scritto.

Come prima cosa, relativa alla questione del carovita per il 2024, i sindacati chiedono “per avvicinare le posizioni nella discussione” che il Consiglio di Stato si prenda “quantomeno” l'impegno a prevedere un'indicizzazione degli stipendi della scala cantonale in base al carovita maturato nel 2023 a partire dal 2026. Detto altrimenti: congelare il carovita per riconoscerlo in seguito.

Secondo Ocst, Vpod e Sit il contributo previsto quest’anno (400 franchi una tantum e due giorni di vacanza extra) deve inoltre essere esteso al settore sociosanitario e universitario contrattualizzato con il Cantone. Questo tramite un messaggio urgente che permetta “di evitare una crassa disparità di trattamento tra personale pubblico e personale parapubblico”. Le sigle sindacali scrivono anche che “va sospesa l'attuazione della riduzione del 20% del personale partente nei settori non Ppa in attesa dell'evasione del ricorso pendente al Tribunale federale”.

Ultima richiesta, non di poco conto: “Avere la garanzia che nel Preventivo 2025 non ci saranno misure di risparmio sui dipendenti pubblici e sui contributi al settore sociosanitario e socioeducativo”.

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