Ticino

‘Lo sciopero non è un congedo, ma un diritto costituzionale’

La Vpod contesta una lettera inviata dalla Sezione scuole comunali a Municipi e istituti. E arriva subito la precisazione

Il 29 si torna in piazza
(Ti-Press)
23 febbraio 2024
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Ha fatto discutere – e reso necessaria una precisazione – la lettera inviata il 20 febbraio dalla Sezione delle scuole comunali del Decs, il Dipartimento dell’educazione cultura e sport, a tutti i Municipi, consorzi scolastici e direzioni degli istituti. Oggetto della missiva: alcune indicazioni in vista dello sciopero del 29 febbraio indetto da Vpod, Ocst e ErreDiPi per contestare il mancato riconoscimento del carovita ai funzionari pubblici e il blocco, nella misura del venti per cento, del personale partente. “Vi informiamo – scrive la Sezione – che un’eventuale adesione allo sciopero per i docenti di scuola comunale sarà regolata dall’art. 50 cpv. 1 della Lord (Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti, ndr), dove si ricorda che l’autorità di nomina può concedere al dipendente nel corso della carriera un congedo totale o parziale con deduzione di stipendio”. La lettera sottolinea anche che “eventuali spese derivanti da una supplenza saranno interamente a carico dell’autorità di nomina”. La comunicazione, come detto, non è passata inosservata. A sollevare dubbi sulla correttezza della comunicazione è stato il sindacato Vpod, che ha scritto alla direttrice del Decs Marina Carobbio per chiedere una rettifica. “È sbagliato che la Sezione scuole comunali equipari lo sciopero del 29 febbraio 2024 a un congedo non pagato ai sensi dell’art. 50 cpv. 1 Lord”, afferma il sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari. “Lo sciopero è un diritto costituzionale individuale e ogni docente comunale deve poter scioperare volontariamente il 29 febbraio. L’autorità di nomina comunale o la direzione delle scuole comunali – rimarca la Vpod – non può impedire di scioperare o scoraggiare il docente che vuole scioperare. La direzione delle scuole comunali deve organizzare il servizio minimo per gli allievi che non rientrano a casa alle 15 e non addossarlo a ogni docente scioperante, rendendo in tal modo impossibile l’esercizio del diritto di sciopero”. Una comunicazione di questo tipo, secondo il sindacato, può portare a una serie di problemi. I direttori delle scuole comunali e i capidicastero potrebbero infatti sentirsi legittimati a: affermare che non autorizzano scioperi nella sede scolastica, minacciare i docenti scioperanti nel caso scrivessero alle famiglie una lettera con l’invito a riprendere i bambini alle 15 del 29 febbraio, obbligare tutti i docenti scioperanti a rimanere in sede.


Richiesta di precisazione accolta dal Dipartimento che, sempre attraverso una comunicazione inviata dalla Sezione delle scuole comunali ai Comuni e alle autorità di nomina per quanto riguarda le scuole comunali, ha precisato: “Tenuto conto che lo sciopero è un diritto costituzionale e l’autorità di nomina non ha diritto di opporsi – afferma il testo – precisiamo che le indicazioni fornite si riferiscono alla modalità attraverso cui raccogliere le adesioni (ogni docente dovrà informare con anticipo dell’assenza) e contabilizzare la trattenuta salariale analogamente a come avviene per un congedo non pagato”.


Sempre a proposito dello sciopero, Sono al momento 31 le scuole e gli enti che hanno aderito allo sciopero. Lo ha indicato in un comunicato la Rete per la difesa delle pensioni. Si asterranno dal lavoro il Servizio medico psicologico di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio, così come vari reparti dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale di Mendrisio e la Sezione della circolazione (sospensione del lavoro in officina, la mattina). Fra le scuole comunali nella lista vi sono quelle di Arbedo, Riviera, Capriasca, Canobbio, Coldrerio e Terre di Pedemonte, Intragna e Onsernone. Fra le Scuole medie quelle di Bellinzona 1 e 2, Breganzona, Canobbio, Caslano, Castione, Giubiasco, Losone, Morbio Inferiore, Pregassona, Viganello e Camignolo (che deciderà formalmente lunedì). Fra i licei cantonali quelli di Lugano 1, 2 e 3, così come di Bellinzona. Secondo ErreDiPi il Liceo di Mendrisio deciderà formalmente lunedì, mentre quello di Locarno dovrebbe farlo a breve. Inoltre, "in quasi tutte le sedi scolastiche non citate ci sono gruppi di colleghi e colleghe che sciopereranno". Anche "negli uffici qualcuno sciopererà, molti parteciperanno al corteo dalle 17 in stazione a Bellinzona".

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