Ticino

‘Al Vallese oltre 800 milioni, al Ticino meno di 90. È ingiusto’

Deputazione ticinese alle Camere federali e Consiglio di Stato vogliono che venga rivisto il calcolo della perequazione intercantonale

Le discussioni si spostano sotto la cupola di Palazzo federale
(Ti-Press)
7 febbraio 2024
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La deputazione ticinese alle Camere federali ha incontrato questa mattina il Consiglio di Stato. Lo ha fatto in vista della sessione primaverile che inizierà il 26 febbraio. Tre i temi ‘caldi’ discussi durante l’incontro: perequazione intercantonale, migrazione e trasporti. Un tema, quello della perequazione, citato più volte ieri durante la seduta di Gran Consiglio a proposito di Preventivo e finanze pubbliche. Con l’attuale sistema di ripartizione dei contributi – dati dai cantoni benestanti a quelli economicamente più in difficoltà – il Ticino risulta infatti pesantemente sfavorito. «Al nostro cantone vanno circa 80 milioni di franchi. Il Vallese, ad esempio, ne riceve più di 800. C’è una disparità evidente», afferma il democentrista Piero Marchesi, neopresidente della deputazione ticinese alle Camere federali.

Sulla stessa lunghezza Raffaele De Rosa, presidente del Consiglio di Stato: «Siamo fortemente penalizzati. Vogliamo che la situazione cambi e porteremo delle proposte». Deputazione e governo hanno intenzione di agire attraverso due canali: «Il primo, la revisione delle leggi che sono alla base dei meccanismi di calcolo della perequazione. Il secondo, più legato alla ‘Realpolitik’ e alla ricerca di un consenso con i colleghi degli altri cantoni. Non sarà un percorso facile visto che la maggior parte dei cantoni è contenta della situazione attuale, mentre noi e pochi altri siamo fortemente scontenti». Questo senza dimenticare i prospettati risparmi annunciati dalla Confederazione. «Ci preoccupano – commenta De Rosa –. C’è infatti il rischio che alcuni oneri vengano riversati sui Cantoni, portando quindi un ulteriore peso sui conti ticinesi».

Capitolo migrazione. «Il 20 febbraio il neoconsigliere federale Beat Jans arriverà in Ticino», riprende Marchesi. «Ci aspettiamo delle risposte ai temi sollevati nei precedenti mesi. È vero che rispetto all’ultima visita è cambiato il capo del Dipartimento federale giustizia e polizia con l'arrivo di Jans al posto di Baume-Schneider – riconosce Marchesi –, ma questo non vuol dire che il dossier si sia fermato». Recentemente la deputazione ha anche visitato il cantiere per il ripristino del tunnel di base di AlpTransit. «Abbiamo avuto rassicurazione che la tabella di marcia sarà rispettata e che a breve ci sarà un aumento del numero di treni passeggeri che torneranno a circolare attraverso la galleria».

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