Ticino

‘Magistrato minori e gpc, nomine da rinviare’

L’Mps chiederà al parlamento di congelare le elezioni odierne. ‘Il Consiglio della magistratura ha seguito il modello illustrato nel 2007 da Giovanna Roggero-Will?’

9 novembre 2020
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Il Movimento per il socialismo chiederà oggi in Gran Consiglio il rinvio dell’elezione del Magistrato dei minorenni, del suo sostituto, del presidente dell’Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi e di due gpc. Lo ha preannunciato ieri con una lettera al presidente del parlamento Daniele Caverzasio e agli altri deputati. Nella missiva i tre granconsiglieri di Mps-Pop-Indipendenti, ovvero Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, spiegano il motivo della richiesta di congelare il rinnovo delle suddette cariche, per le quali la commissione parlamentare ’Giustizia e diritti’ propone al plenum del Gran Consiglio la nomina dei magistrati uscenti, candidatisi a un nuovo mandato decennale, aderendo così al preavviso favorevole emesso e trasmessole dal Consiglio della magistratura coordinato dal giudice d’Appello Werner Walser. Un preavviso, ritiene l'Mps, stringato, troppo stringato ("Il Consiglio della magistratura ha il piacere di preavvisare favorevolmente la candidatura di tutti i magistrati in carica che postulano la loro rielezione"), quello che l’autorità di vigilanza ha indirizzato alla commissione. È stata seguita, paiono domandarsi e domandare Mps-Pop-Indipendenti, quell’articolata procedura indicata nel 2007 - ai tempi era in ballo il rinnovo delle cariche in seno al Tribunale d’appello - dal Consiglio della magistratura, allora presieduto dalla giudice Giovanna Roggero-Will, all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio per valutare le candidature dei magistrati che sollecitano un nuovo mandato?

Il metodo illustrato tredici anni fa all’Up

L’Mps ha quindi ottenuto copia del verbale steso dall’Ufficio presidenziale del parlamento dell’incontro avuto il 22 ottobre 2007 con il Consiglio della magistratura dell’epoca e lo ha allegato alla lettera inviata ai colleghi parlamentari. “Il Cdm ha allestito un metodo che ritiene possa fotografare in modo fedele ed esaustivo quest’attività (del magistrato) e quindi permetta di arrivare a una valutazione approfondita e fede facente - si afferma nel verbale -. Ci si è innanzi tutto concentrati sull’elaborazione di un metodo in relazione all’elezione dei giudici del Tribunale di appello (TdA, ndr.), venendo prossimamente a scadenza il loro mandato (fine maggio 2008). Il metodo individuato prevede diverse tappe. La prima tappa è quella che si può chiamare della presa di informazione. Ora, essendo il TdA l’ultima istanza giudiziaria cantonale, questa presa di informazioni può essere fatta solo con gli utenti. In tale senso si è deciso di chiedere al presidente dell’Ordine degli avvocati commenti e valutazioni sull’operato delle diverse Camere del TdA, sicché il Cdm, in caso di lamentele fondate, possa indagare laddove ci sono problemi. La prima fase consiste dunque in una raccolta di informazione dagli utenti. La seconda fase importante è la raccolta dei dati che servono poi da base per il lavoro di analisi ad opera del Cdm e questo alla luce dei Rendiconti (v. numero di entrate, di cause decise, di pendenze riportate all’anno successivo) di tutte le Camere del TdA per l’intero periodo di nomina trascorso, delle tabelle sull’anzianità delle giacenze di ogni Camere e sul numero, e se possibile sull’esito, di eventuali ricorsi per denegata giustizia. Questi dati vengono studiati dal Cdm e poi discussi con i presidenti di ogni Camera del TdA in uno o più colloqui. In questa fase viene valutato dal profilo quantitativo l’operato di ogni Camera del TdA nel suo complesso. Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo, si procede per contro a esaminare per tutto il periodo di nomina quanti sono stati i ricorsi inoltrati contro le sentenze di ogni Camera, ma soprattutto quanti di questi ricorsi sono stati accolti dal Tribunale federale. Questa analisi ci dà in sostanza lo stato di salute o di malattia di ogni Camera”.

Prosegue il verbale curato dall’Ufficio presidenziale: “Superata questa fase si passa a quella della valutazione dell’apporto dato all’attività della Camera da ogni magistrato. In tal senso si va a vedere quanti progetti di sentenza sono stati allestiti per tutto il periodo di nomina dai componenti delle camere del TdA, il numero di giacenze per ogni magistrato, l’esito di eventuali istanze di ricusa e il numero e l’esito di possibili segnalazioni al Cdm. Questi dati vengono valutati in seno al Cdm, ritenuto che in precedenza è stato fatto un colloquio con il presidente di ogni Camera, dove si discute oltre che sui dati complessivi della Camera anche sull’attività di tutti i magistrati della stessa, per poi passare a colloqui con ogni magistrato sulla base di una serie di criteri che possono essere la difficoltà delle cause assegnate ai diversi magistrati, le modalità di assegnazione degli incarti, la percentuale di ricorsi accolti dall’istanza superiore in relazione ai colleghi. Sono prese in considerazione l’omogeneità dell’eventuale assistenza di vicecancellieri, l’appartenenza ad altre Camere e, se sì, con quali oneri, l’esistenza di eventuali attività collaterali autorizzate. Se necessario si andrà anche a valutare l’attualità redazionale del magistrato. In sostanza, alla fine di tutto questo lavoro, molto approfondito, si ha, oltre ad una fotografia dello stato di salute della Camera, anche una fotografia molto fedele dell’attività che ha prestato il singolo magistrato. Al termine di questa procedura di valutazione v’è il preavviso del Cdm che sarà poi tramesso al Gran Consiglio. Un preavviso che sarà stringato ed essenziale”.

Oltre al rinvio delle nomine, l’Mps chiederà che il Consiglio della magistratura in carica trasmetta "un preavviso che tenga in considerazione quanto illustrato dall’allora presidente del Cdm Giovanna Roggero-Will".

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