Ticino

Coronavirus e 'comunali': ecco l'ipotesi che si fa strada

Elezioni confermate, operazioni di spoglio 'rallentate', entrata in carica il 1° giugno o il 1° luglio. Parla il capo del Dipartimento istituzioni Gobbi

Il capo del Di Gobbi Ti-Press
15 marzo 2020
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Elezioni comunali del 5 aprile "mantenute", operazioni di spoglio "rallentate" affinché possano essere svolte nella massima sicurezza ed entrata  in carica degli eletti "il 1° giugno o il 1° luglio". È questo lo scenario su cui Dipartimento istituzioni e Municipi, o una buona parte di essi, paiono convergere. Se ne dovrebbe sapere di più domani. "È l'ipotesi emersa dalle consultazioni che abbiamo avuto tra ieri e oggi", dice, appena contattato dalla 'Regione', il direttore del Dipartimento Norman Gobbi. Spoglio rallentato, nel senso "che i risultati dei Municipi potrebbero essere comunicati il lunedì sera, e non la domenica, e quelli degli organi legislativi comunali la sera successiva - spiega il consigliere di Stato -. Questo perché il tassativo rispetto delle direttive sanitarie allungherà inevitabilmente i tempi delle operazioni". L'entrata in carica degli eletti avverrebbe invece non prima di due, tre mesi dopo la pubblicazione dei risultati. "Ovviamente tutto dipenderà dall'evoluzione dell'epidemia in Ticino", aggiunge Gobbi. "In ogni caso l'assunzione delle cariche non ci sarà subito perché Municipi, consigli e assemblee comunali uscenti devono garantire, in questo momento delicatissimo, il costante funzionamento degli enti locali", sottolinea il capo del Dipartimento istituzioni. Non sarebbe meglio rinviare le elezioni? "Il materiale di voto è già stato distribuito, c'è già chi ha votato per corrispondenza e per il voto al seggio verranno fatte osservare scrupolosamente le disposizioni di sicurezza, anche se molti elettori, penso, faranno capo al voto per corrispondenza data la situazione: no, allo stato attuale, rinviarle sarebbe molto più complicato", risponde Gobbi. "L'importante  - prosegue il consigliere di Stato - è assicurare al cittadino la possibilità di esprimere le proprie preferenze. Se lo scenario indicato sarà confermato domani dal Consiglio di Stato, dal giorno successivo i competenti servizi del mio Dipartimento e la Cancelleria inizieranno a lavorare con i Comuni affinché ciò sia realtà. Sarebbe inoltre un messaggio positivo all'indirizzo della cittadinanza: un elemento di continuità 'sicura' in un periodo di grandi timori".

 

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