Ticino

'Ballottaggio, nessuna negligenza da parte dei Comuni'

L'invio delle schede di voto ai ticinesi all'estero e le bordate di Vacallo e Neggio a Cancelliere e governo. Ma ecco cosa scrisse il Consiglio di Stato

13 dicembre 2019
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La Cancelleria dello Stato, da noi interpellata, non rilascia dichiarazioni, essendo in corso una procedura ricorsuale. Si attiene quindi alla nota stampa diffusa dal governo a inizio settimana. E pertanto non prende posizione sul duro comunicato trasmesso mercoledì alle redazioni dai Municipi di Vacallo e Neggio. Non prende pubblicamente posizione perlomeno finché è pendente davanti al Tribunale cantonale amministrativo (Tram) la vertenza che oppone l’Esecutivo all’avvocato Gianluca Padlina, secondo il quale il materiale di voto ai ticinesi residenti all’estero sarebbe stato spedito tardivamente in vista del ballottaggio per gli Stati del 17 novembre. Scrivono gli Esecutivi di Vacallo e Neggio: “Se le buste sono state spedite 1-2 giorni dopo (cosa che entrambi i Comuni hanno fatto il 30 ottobre, dopo aver ricevuto il materiale rispettivamente il 28 e il 29, ndr), questo è dovuto solo ed esclusivamente alla lentezza con la quale l’autorità competente ha messo a disposizione delle cancellerie” comunali “il materiale di voto, che, contrariamente a quanto indicato dal cancelliere dello Stato (cfr. ‘Quotidiano’ del 9.12.2019), non è stato recapitato in tutti i Comuni entro il 25 ottobre, ma molto più tardi”. Poi l’affondo: i due Municipi “si augurano che chi di dovere (Consiglio di Stato) faccia coraggiosamente ammenda e si assuma in toto le responsabilità che gli competono, evitando di scaricare le proprie colpe sulle cancellerie comunali” (vedi edizione di ieri).

Invero il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri non ha indicato alcunché nel servizio andato in onda lunedì sera al ‘Quotidiano’ della Rsi. E, soprattutto, il governo non ha scaricato “le proprie colpe” sulle cancellerie comunali. Anzi. Nelle osservazioni al ricorso di Padlina trasmesse il 29 novembre al Tram, il Consiglio di Stato, segnalando le date in cui diciannove Comuni – e fra questi Neggio e Vacallo – hanno inviato il materiale di voto all’estero e in Svizzera, sottolinea quanto segue: “Questi dati confermano che non c’è stata nessuna negligenza da parte dei Comuni ticinesi” e “testimoniano di una buona efficienza nella distribuzione del materiale”. I tempi di distribuzione all’estero, aggiungiamo noi, dipendono anche dai servizi postali dei Paesi di residenza. Ovviamente.

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