Ticino

Una cinquantina di posti in più per le persone in difficoltà

Via libera del governo a un credito da 900mila franchi per i senzatetto. Si intende garantire pure il riconoscimento di una retta giornaliera per vitto e alloggio

Ti-Press
11 settembre 2019
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Una cinquantina di nuovi posti, in aggiunta ai 24 esistenti a Casa Astra a Mendrisio. E il riconoscimento di una retta giornaliera per il vitto e per l'alloggio. Queste le due principali misure contenute nel messaggio licenziato stamane dal Consiglio di Stato, che prevede un investimento di 900mila franchi a sostegno delle persone momentaneamente senza fissa dimora.

Per quanto riguarda le strutture di accoglienza attive sul territorio cantonale, nell’ultimo decennio vi sono stati molti cambiamenti, che hanno messo in rilievo “l’importanza di ponderare adeguatamente gli oneri finanziari che derivano dalla realizzazione di un progetto, sia per quanto attiene agli investimenti iniziali sia per quanto riguarda i costi di gestione ordinaria di simili strutture”, rileva il governo in un comunicato. “Le difficoltà di sviluppo di iniziative territoriali sono infatti regolarmente riconducibili all’investimento iniziale per la realizzazione di una nuova struttura o per la ristrutturazione di uno stabile esistente, così come quando si devono affrontare importanti opere di manutenzione straordinaria”.

Alberghi da evitare, per quanto possibile

Detto dei posti in più (e di una manutenzione straordinaria per la struttura), per quanto concerne i costi di gestione per i collocamenti di persone a beneficio di prestazioni assistenziali “sarà garantito il riconoscimento di una retta giornaliera per il vitto e l’alloggio”. Per poter garantire un’offerta adeguata in tutto il Cantone è “molto importante rafforzare costantemente la collaborazione e le sinergie tra l’ente pubblico cantonale, i Comuni e le organizzazioni che già operano sul territorio”. Il messaggio – conclude il Consiglio di Stato – permette altresì di “garantire delle prestazioni di accoglienza e accompagnamento a persone o famiglie vulnerabili, soprassedendo, per quanto possibile, al collocamento in strutture alberghiere, altrettanto onerose e in talune situazioni meno indicate per quanto concerne la presa a carico”.

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