Ticino

Un''arma' in più contro la banda dei bancomat

Dalla patria di Sherlock Holmes arriva un sistema per 'setacciare' gli esplosivi utilizzati per far saltare gli apparecchi

(Ti-Press)
23 giugno 2019
|

Arriva dritto dritto dalla patria di Sherlock Holmes (l'Inghilterra) e potrebbe rappresentare un'arma investigativa in più anche per gli inquirenti ticinesi sulle tracce della banda dei bancomat. Come riferisce  'Il Caffè' di oggi, uno studio britannico pubblicato su una importante rivista scientifica – Analytica Chimica Acta – mostra la possibilità di risalire agli esplosivi utilizzati per far saltare i distributori automatici. Modalità applicata nei mesi scorsi per svaligiare vari bancomat in particolare nel Sottoceneri: l'ultimo 'colpo' è stato messo a segno a Stabio il maggio scorso.

A spiegarlo al domenicale è il luganese Matteo Gallidabino, professore in scienze forensi e criminali a Newcastle. Le ultime scoperte, illustra, possono rappresentare “un primo passo per poi capire da dove arrivano gli esplosivi” e di conseguenza “circoscrivere le zone di ricerca dei rapinatori”.  L'applicazione di questa metodologia potrebbe, annota ancora, essere utile pure su altri fronti di indagini, come quelli relativi agli attacchi terroristici.

Il docente ha firmato la maggiore ricerca messa a punto dallo staff del King's College di Londra, al suo fianco la Northumbria University di Newcastle, sostenuta anche dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica. L'intento perseguito è quello di unire tecnologie all'avanguardia, capaci setacciare le particelle di esplosivo. Il sistema, si precisa ancora, è “in grado di rivelare un vastissimo numero di composto chimici contenuti nei materiali esplosivi artigianali con una sensibilità e accuratezza mai raggiunta prima da metodi tradizionali. La lotta alla criminalità continua.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔