Ticino

I valichi secondari restano aperti di notte (al massimo, barriere)

Gli sbarramenti notturni sperimentati da aprile a settembre 2017 hanno avuto debole impatto sulla criminalità

(Ti-Press)
10 dicembre 2018
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"No" alla chiusura notturna dei valichi secondari in Ticino. Lo ha ribadito oggi il Consiglio federale tramite Ueli Maurer, comunicando di voler preferire la soluzione delle barriere, da abbassarsi solo in caso di necessità (ad esempio nel caso in cui la polizia effettua ricerche). L'esecutivo, che rispondeva a un quesito di Roberta Pantani (Lega/Ti) durante l'Ora delle domande, ha quindi confermato la via mediana decisa lo scorso giugno tra la chiusura pura e semplice, come preconizzato dalla consigliera nazionale leghista tramite una sua mozione, e l'apertura incondizionata.

Maurer ha indicato che tale scelta si basa sul fatto che gli sbarramenti notturni, sperimentati da inizio aprile 2017 a fine settembre dello stesso anno (dalle 23 alle 5 del mattino a Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga), hanno avuto un debole impatto sul tasso di criminalità transfrontaliera. Da qui l'idea di munire i valichi di confine secondari di barriere che verrebbero utilizzate solo in caso di necessità. Maurer ha anche comunicato che i posti di frontiera sono stati dotati di telecamere per la sorveglianza dei conducenti al momento del loro passaggio della frontiera.

All'origine di questa decisione dell'esecutivo vi sono anche ragioni politiche, ha spiegato il ministro dell'Udc. Da colloqui con l'Italia, "è inoltre emerso che una chiusura notturna dei confini potrebbe ripercuotersi negativamente sulla buona collaborazione nell'ambito della sicurezza dei confini e della migrazione".

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