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Mendrisio si faccia sentire, tra sfide e stazioni contese

Stessa area, la destra, strade separate: a confronto Massimiliano Robbiani, Lega-Ind., e Massimo Cerutti, Udc-Udf, candidati al Municipio

18 marzo 2024
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L’appuntamento con la prova delle urne delle Comunali del 14 aprile prossimo si avvicina. Abbiamo quindi deciso di mettere faccia a faccia in una intervista incrociata due dei candidati al Municipio di Mendrisio che militano nelle due forze dell’area di destra. Forze che, alleate da anni, nel corso di quest’ultima legislatura hanno preso decisamente strade diverse, aprendo delle incognite sulla riconferma del seggio sin qui occupato dalla Lega. E parliamo di Massimiliano Robbiani, Lega-Indipendenti, consigliere comunale e già municipale, e di Massimo Cerutti, Udc-Udf, municipale uscente, eletto nelle file del Plr e poi fuoriuscito dal partito (dopo il ‘caso’ Aim) per ‘migrare’ verso, appunto, Udc-Udf. Quattro domande li vedono a confronto.

I bilanci della Città di Mendrisio vedono rosso. Le spese esplodono. Si ritrova costretto a tagliare una voce di bilancio: a cosa è pronto a rinunciare?

ROBBIANI – Rinuncerei volentieri ai contributi alle parrocchie. Una misura che è stata molto criticata dal Centro, ma si potrebbe fare. A Mendrisio, del resto, a questa voce non riserviamo una cifra irrisoria.

CERUTTI – Attualmente non sono disposto a rinunciare a nulla. Punto semmai a controllare meglio le spese e ad aumentare la popolazione di Mendrisio – quindi i contribuenti –, che potrà dare una mano a irrobustire le entrate.

Berna ha dato speranza al Mendrisiotto: gli InterCity potranno fermare nella regione. E la stazione deputata è Chiasso. Mendrisio è stata scartata. Cosa direbbe per far cambiare idea a Berna e alle Ffs?

ROBBIANI – A Berna dovrebbero già sapere che Mendrisio è una stazione importante. Perché transitano i Tilo che collegano Varese e l’aeroporto di Malpensa; ci sono insomma i vari collegamenti verso l’Italia. È quindi un vero peccato visto che c’è questa possibilità e abbiamo già una stazione che può fare da snodo per chi si sposta verso Milano e l’aeroporto per affari o altre attività. Spiace si sia scelto Chiasso. Per me Mendrisio è un punto strategico.

CERUTTI – Mendrisio è una città importante a livello ticinese, ma che ha bisogno di relazionare con Berna. E questo vuol dire andare a Berna e frequentare e parlare con gli uffici competenti per far capire la reciproca importanza. Del resto, a Mendrisio abbiamo una diramazione verso Varese e l’aeroporto di Malpensa. Mendrisio deve, dunque, parlare molto di più con Palazzo federale. Non basta mandare delle lettere.

Negli ultimi due anni Mendrisio si è vista costretta a ritoccare verso l’alto le tariffe dell’elettricità: dica per favore una misura per evitare altri aumenti.

ROBBIANI – Mendrisio ha commesso degli errori, ha sottovalutato la situazione un paio di anni fa. Quindi per risolvere il problema bisogna puntare un po’ di più sull’energia alternativa.

CERUTTI – Siamo stati tutti confrontati con un periodo particolare a livello mondiale sul piano energetico. E questo a causa di fattori sui quali la Città di Mendrisio non può giocare delle grandi carte. Può però giocare delle grandi carte la Confederazione. Siamo produttori per oltre il 60-70 per cento di energia, quindi sul servizio universale – ovvero ai cittadini – potremmo applicare un costo inferiore. Invece, siamo legati all’andamento delle piattaforme borsistiche a livello europeo. Mendrisio qui non può fare nulla.

Una promessa fatta per questa legislatura e non mantenuta.

ROBBIANI – Più che promesse non mantenute, non sono stati fatti dei passi avanti per introdurre iniziative un po’ innovative. Alla fine è stata una bella legislatura, tranquilla, senza grandi colpi di scena. Ma si potrebbe guardare oltre, proprio per evitare di commettere degli errori, come nel caso delle tariffe sull’elettricità.

CERUTTI – Le promesse fatte durante questa ultima legislatura sono state sempre mantenute. Forse quello che avremmo potuto fare, di sicuro, nel corso di questa legislatura corta era promuovere al meglio la Città di Mendrisio e la sua qualità di vita, aiutandola a crescere con i suoi Quartieri; farla meglio comprendere a livello cantonale, evidenziando il fatto che gioca un ruolo importante sullo scenario ticinese; ed essere più chiari e più dettagliati verso la popolazione nello spiegare in quali settori sono stati fatti alcuni tagli e dove sono state riviste delle spese. Del resto, Mendrisio senza i suoi Quartieri non può chiamarsi città.

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