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‘Chiasso è per tutte le età, ma non può pagare per tutti’

Luca Bacciarini (Plr) e Amedeo Mapelli (Centro) a carte scoperte: gli attuali capigruppo si dichiarano pronti a essere eletti in Municipio

Luca Bacciarini e Amedeo Mapelli a confronto nella nostra redazione
(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
20 marzo 2024
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Le ambizioni sono chiare (e gli altri candidati sono avvisati): Luca Bacciarini (Plr) e Amedeo Mapelli (Centro), capigruppo e membri della Commissione della gestione, si sono messi in lista con l’obiettivo dichiarato di diventare municipali di Chiasso. «Ambisco sicuramente a entrare in Municipio – ammette Luca Bacciarini –. Credo che due legislature come capogruppo e commissario della Gestione abbiano arricchito il mio bagaglio di esperienza politica. Oggi mi sento pronto ad assumere la carica di municipale». Se il Plr si trova con il seggio vacante lasciato libero da Sonia Colombo-Regazzoni, nel Centro la lotta si preannuncia interna (l’uscente Davide Lurati sollecita infatti il suo terzo mandato). «Non mi nascondo – conferma Amedeo Mapelli –. Mi sono candidato con la seria intenzione di essere eletto in Municipio, forte delle competenze e dell’esperienza maturata in questi ultimi anni. Come ho detto in assemblea, probabilmente queste saranno le ultime elezioni prima dell’aggregazione e sono convinto che il futuro di Chiasso comincia oggi, e non tra quattro anni, e vorrei farne parte». Con i due candidati abbiamo sviluppato alcune tematiche legate ai giovani e guardato verso il futuro e il comune unico del Basso Mendrisiotto.

Chiasso è una città per giovani o, come spesso viene additata, è morta e senza occasioni di incontro?

MAPELLI – Dipende. Da un punto di vista sportivo Chiasso è una città per giovani dove oltre venti associazioni sportive organizzano eventi e manifestazioni per cittadine e cittadini di ogni fascia d’età. Anche lo Spazio Officina è stato definito una fucina per giovani artisti. Per quanto riguarda lo svago serale, forse non è il posto più attraente, nonostante la presenza di un locale che offre regolarmente musica live, un unicum a livello ticinese. Bisogna però chiedersi fino a che punto l’ente pubblico, e quindi il Comune, debba adoperarsi per offrire serate ai giovani. Le 4-5 grosse manifestazioni organizzate a Chiasso attirano gente da tutto il cantone e godono del sostegno finanziario del Comune.

BACCIARINI – Chiasso è da sempre una città molto accogliente e dinamica, indipendentemente da età, provenienza, estrazione sociale o altro. Le molte società sportive e le numerose strutture di ottimo livello, così come le molte manifestazioni che vengono organizzate durante l’anno, dimostrano come Chiasso sia indubbiamente una città viva per i giovani e non solo. Facendo riferimento a quanto si chiede Amedeo credo che come politici abbiamo il dovere di promuovere idee e progetti, favorendo le iniziative private, che migliorino la vita dei giovani così come di tutti i cittadini.

L’atteso Gleis 4, con la sua area di svago alla Piccola Velocità, sarà la soluzione giusta per migliorare la situazione?

MAPELLI – Sicuramente darà una grande mano e sarà un’opportunità soprattutto in termini di spazi. L’area di svago alla Piccola Velocità sarà di circa 2’600 metri quadrati, spazio prezioso che finalmente Chiasso si riprenderà nel cuore della città. Oggi però mancano ancora tanti dettagli per poter dare una risposta esaustiva: come e da chi verrà gestita? Verrà creata un’associazione ad hoc o sarà compito del Comune?

BACCIARINI – Indubbiamente è un’opportunità molto interessante per Chiasso perché una parte molto importante del territorio verrà restituita alla città. Dovrà essere un punto aggregativo per i giovani ma dovrà soprattutto essere un elemento cardine del progetto aggregativo. Una zona così importante, logisticamente centrale e facilmente raggiungibile, sarà da destinare all’intero Basso Mendrisiotto. Oltre alla partecipazione dei comuni vicini, sarà necessario coinvolgere associazioni e privati per sviluppare insieme delle idee su come rendere l’intera area vivace e accogliente.

In questi anni la commissione della Gestione, di cui siete membri, ha fatto numerosi appelli al Municipio, sollecitandolo a coinvolgere finanziariamente i comuni vicini nella gestione e nel finanziamento delle strutture sportive. Perché non vi hanno mai ascoltato?

BACCIARINI – Non è vero che non ci hanno mai ascoltato. Quando abbiamo discusso la ristrutturazione del Palapenz, noi commissari Plr in Gestione, siamo stati fermi sulla nostra posizione: la spesa doveva essere condivisa perché la struttura ha carattere regionale. È vero, abbiamo dovuto picchiare i pugni sul tavolo e insistere ma alla fine siamo riusciti a far capire che – senza il coinvolgimento dei comuni vicini – il credito non sarebbe stato approvato. Il contributo richiesto è stato minimo. A mio modo di vedere si poteva chiedere di più. E si poteva anche gestire meglio la coordinazione tra i Comuni, coinvolgendoli anche nella fase di progettazione della ristrutturazione. Resta il fatto che spesa e gestione delle strutture, per me e per gran parte dei miei colleghi di partito, sono un punto fermo. Una suddivisione equa tra i Comuni è necessaria. In caso contrario c’è il rischio che si debba ridimensionare l’utenza o la disponibilità di certe strutture. O peggio che alcune debbano essere chiuse.

MAPELLI – Le proposte della Commissione devono comunque essere avallate dal Consiglio comunale. Pensando agli 800mila franchi ricevuti dai comuni vicini per il Palapenz, come Gestione possiamo andarne fieri perché sono soldi importanti arrivati grazie a una nostra proposta che è stata ascoltata. Negli anni il Municipio ha adottato la motivazione dell’aggregazione per non andare a chiedere contributi: potevo accettare questa strategia in una prima fase, ma oggi è importante che i comuni limitrofi e i loro cittadini vengano coinvolti, facendo capire che il loro contributo copre una minima parte dei costi dei servizi che eroga Chiasso. Se vogliamo mantenere anche in futuro la qualità, questi contributi devono giocoforza aumentare altrimenti saremo costretti a tagli o soluzioni poco piacevoli. Per avere una vera ed equa ripartizione dei costi su tutti i cittadini del territorio, l’aggregazione è sicuramente la via maestra da seguire per il medio lungo termine.

BACCIARINI – Per me è incomprensibile la strategia del Comune di aspettare a rinegoziare determinati accordi fino a quando è in discussione l’aggregazione. Bisogna essere chiari e trasparenti: la Chiasso che paga per tutti non è più sostenibile. L’aggregazione risolverebbe il problema della corretta ed equa suddivisione dei costi con i comuni limitrofi che usufruiscono delle nostre strutture. In caso contrario, l’unica soluzione percorribile sarà la suddivisione delle spese con una chiave di riparto pro-capite.

MAPELLI – Quello che sto per dire non farà piacere ai colleghi di altri Comuni... In tanti mi dicono di non essere a favore dell’aggregazione perché il cittadino di Balerna o quello di Morbio pagherà di più. Vero, ma perché adesso, in proporzione paga di meno, e quel meno è a carico dei chiassesi. Secondo alcuni detrattori, l’aggregazione renderebbe gli attuali Comuni dei ‘semplici’ quartieri e questo a discapito del controllo politico da parte di quella parte di cittadinanza. Per loro la strada da seguire è una rafforzata collaborazione intercomunale. Tuttavia, le collaborazioni attraverso enti o consorzi eliminano qualsiasi potere decisionale dei Comuni; questo perché il Comune designa il suo delegato, e i consiglieri comunali – quindi indirettamente anche i cittadini – perdono quasi ogni strumento di controllo politico.

I giovani e la politica. Come mai è difficile coinvolgere nuove leve?

MAPELLI – Azzardo delle ipotesi di risposta: tutti i partiti hanno avuto delle difficoltà nella ricerca di candidate e candidati e, secondo il mio parere, questo è dovuto al fatto che c’è meno attaccamento verso la regione in cui si vive e verso i partiti. Anche i temi sono abbastanza complessi: per capire bene un argomento e arrivare a votare con cognizione di causa bisogna investire del tempo. A oggi le priorità di tanti giovani sono altre e, stilando un ranking di queste priorità, l’idea di fare politica viene dopo studio, lavoro e tempo libero.

BACCIARINI – Come Plr abbiamo perso quattro validi giovani che lavorano oltre Gottardo e, comprensibilmente, hanno dato precedenza alle opportunità lavorative. Comunque non credo sia un problema dei giovani. Penso sia una questione più generale. Anche le associazioni sportive e culturali riscontrano le stesse difficoltà. Ci sono sempre meno persone disposte a impegnarsi per il bene comune. E infatti, difficilmente le liste di qualsiasi partito e in qualsiasi comune, sono complete. Anche per questo motivo l’aggregazione sarebbe molto importante. Farebbe crescere la qualità di esecutivo e legislativo, che sarebbero composti da persone che hanno tempo, interesse e voglia di mettersi in gioco e che sono disponibili a studiare anche tematiche impegnative.

Chiasso ha potenziale per attirare giovani e/o giovani famiglie o dovrà attendere lo slancio dell’aggregazione?

MAPELLI – Qualche anno fa la Sezione enti locali ha stilato un rapporto sui criteri che le famiglie considerano per scegliere il comune di residenza. Il moltiplicatore arriva dopo la qualità di vita, la qualità dei servizi offerti e l’aspetto paesaggistico. Chiasso ha del potenziale ma deve continuare a lavorare proprio su questi ultimi criteri perché ci sono margini di miglioramento. Il tema delle aggregazioni è da portare avanti a prescindere da qualsiasi altro elemento. Certo che alcune circostanze non aiutano l’immagine di Chiasso.

BACCIARINI – Chiasso ha del potenziale ma è chiaro che l’aggregazione permetterebbe di valorizzarlo ancora di più. Inoltre, permetterebbe all’intera regione di ottimizzare i costi amministrativi. Tutti risparmi che potrebbero essere destinati a nuovi investimenti. Il paesaggio del Basso Mendrisiotto è bellissimo. Lo dicono tutti quelli che vengono da fuori regione. Spesso siamo noi residenti a non apprezzare fino in fondo quello che abbiamo. L’immagine di Chiasso deve essere risanata. Fatti di cronaca capitano ovunque nel cantone, chissà perché quando accadono a Chiasso assumono un’altra rilevanza. Sembra quasi che ci sia la volontà di denigrare la nostra città.

Il moltiplicatore sarà il criterio decisivo per la scelta aggregativa degli altri Comuni?

MAPELLI – Secondo me lo sarà, ma da un punto di vista razionale non deve esserlo. L’ho detto anche nell’ultimo Consiglio comunale: c’è il rischio che il progetto aggregativo si blocchi davanti a una mera percentuale di moltiplicatore, oltre che per il nome del nuovo Comune. Un progetto così ampio non deve fermarsi davanti a un numero. A meno di decisioni differenti, dall’anno prossimo i comuni potranno differenziare i moltiplicatori e so che alcuni nostri vicini stanno già pensando all’eventuale strategia da adottare. L’anno scorso il Consiglio comunale di Chiasso ha deciso, dal mio punto di vista sbagliando, di abbassare il moltiplicatore senza una vera strategia. Questo sarà un tema centrale sul quale il nuovo Municipio dovrà chinarsi immediatamente.

BACCIARINI – Dal mio punto di vista, questo criterio sarà purtroppo fondamentale. Dovremo far capire ai cittadini dei comuni che andranno a votare l’aggregazione, che l’elevato moltiplicatore di Chiasso è dovuto in gran parte ai costi di gestione delle strutture sportive, ricreative, culturali, di sicurezza pubblica, ecc. di cui tutti usufruiscono. Come ho già detto prima, in futuro, per Chiasso, questa situazione non sarà più sostenibile.

Detto a inizio intervista delle vostre ambizioni, di quale dicastero vorreste occuparvi?

BACCIARINI – Mi andrebbe bene qualsiasi dicastero. Essendo figlio di un ex sergente della Polizia cantonale e dopo quasi due anni di servizio militare come ufficiale di fanteria, il campo della Sicurezza pubblica mi interessa. Mi piacerebbe anche il dicastero delle Finanze (anche se a Chiasso sono sempre state di competenza del sindaco) perché potrei dar seguito al lavoro svolto in commissione della Gestione.

MAPELLI – Dovessi essere eletto, molto probabilmente sarei l’ultimo a scegliere e a questo punto accetterei qualsiasi Dicastero rimasto sul tavolo. Idealmente mi piacerebbe l’Istruzione data la mia professione di docente liceale. E considerata la mia esperienza nelle associazioni sportive, una preferenza va anche allo Sport e tempo libero.

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