Mendrisiotto

Accoltellamento in via Lanz a Mendrisio, firmato l’atto d'accusa

La pp Fumagalli ha rinviato a giudizio la 42enne. Alle Criminali dovrà rispondere di tentato omicidio. Ma pure di reati ipotizzati in altri procedimenti

L’accusa propone una pena superiore ai cinque anni
(Ti-Press)
29 dicembre 2023
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Dovrà presentarsi davanti a una Corte delle Assise criminali la 42enne svizzera residente nel Mendrisiotto accusata di aver accoltellato lo scorso 17 febbraio un 41enne portoghese. La procuratrice pubblica Anna Fumagalli, titolare dell’inchiesta, ha firmato di recente l’atto d’accusa e rinviato così la donna a giudizio. In aula penale, di fronte a giudici (presidente e due a latere) e assessori giurati, dovrà rispondere delle ipotesi di tentato omicidio, in subordine tentate lesioni gravi, in subordine lesioni semplici qualificate e omissione di soccorso.

Prima dell’episodio del 17 febbraio, sulla 42enne pendevano altri procedimenti penali per i quali è stata pure rinviata a giudizio, in virtù del principio di unità di procedimento. Al processo che verrà celebrato alle Criminali, la donna dovrà infatti rispondere anche di infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, di infrazione alla Legge sulla circolazione stradale (per aver guidato nonostante la revoca della patente), di guida in stato di inattitudine, di ingiuria, di minaccia, di furto (di lieve entità), di violazione del dovere d’assistenza o educazione e di contravvenzione alla Legge trasporto viaggiatori poiché priva del titolo di trasporto.

La pp Fumagalli prospetta una pena detentiva superiore ai cinque anni.

Tornando al fatto di sangue, questo era avvenuto all’interno di un appartamento situato in via Giuseppe Lanz a Mendrisio, dove nella notte tra il 16 e il 17 febbraio di quest’anno, dopo una lite scoppiata attorno alle 3, la donna aveva accoltellato l’uomo, ferendolo in maniera grave a una mano e a un braccio. Sul luogo erano intervenuti gli agenti della Polizia cantonale e i soccorritori del Servizio Autoambulanza Mendrisiotto. Il 41enne veniva quindi ricoverato per le cure del caso. Ai polsi della donna, difesa dall’avvocato Roberto Rulli, erano invece scattate le manette. L’uomo si è costituito accusatore privato ed è patrocinato dall’avvocato Arturo Garzoni.

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