Mendrisiotto

Skatepark Mendrisio: ‘Abbiamo bisogno di certezze’

I giovani rispondono alle perplessità dei contrari in merito all’area di svago all’ex Macello in attesa della votazione del 19 novembre

(Ti-Press)
25 ottobre 2023
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Il 19 novembre si avvicina. Le buste di voto hanno raggiunto in questi giorni le bucalettere dei cittadini di Mendrisio. Saranno loro a decidere le sorti del comparto dell’ex Macello, ma soprattutto di quelle di decine di giovani che da anni sognano di avere un’area di svago in cui andare in skateboard o allenarsi nel parkour. Un sogno al quale, quando i giochi sembravano fatti, si è frapposto un referendum – ‘No a un’area di svago sbagliata nel posto sbagliato!’ –, lanciato da un gruppo interpartitico in seno al Consiglio comunale per contestare l’ubicazione scelta dal Municipio e abbracciata subito dagli stessi giovani.

Ma le prospettive, per gli animi fiduciosi degli skater, sono positive. «Dal nostro punto di vista si tratta dell’area giusta nel posto giusto – ci spiega Samuele Butt, presidente dell’Associazione Momò skateboarding –. Motivo per il quale siamo fiduciosi. A darci speranza è anche il sostegno di molte persone, che come noi riconoscono l’importanza di un simile progetto e dei sacrifici fatti dai giovani per i giovani».

‘Un progetto partecipativo al 100 per cento’

Tra le criticità sollevate, attraverso un’interrogazione da parte della Lista civica per Mendrisio (primo firmatario Tiziano Fontana), vi è anche la partecipazione effettiva dei giovani. Che apporto hanno dato a livello di idee progettuali? Ai giovani è stata data la possibilità di scegliere liberamente all’interno dell’intero comune di Mendrisio l’ubicazione dove insediare le varie infrastrutture per esercitare lo skate?, queste alcune delle domande rivolte all’esecutivo. «È stato un progetto partecipativo al 100 per cento – afferma Butt –. L’esigenza è partita da noi giovani. Inizialmente andavamo in skate in piazzale alla Valle, arrecando un evidente disturbo. Siamo poi riusciti ad avere, collaborando con il Municipio e il Centro giovani, uno spazio vicino al liceo di Mendrisio, ma che si è sempre saputo essere una soluzione temporanea e che ora verrà smantellato per dare spazio al nuovo Campus del liceo. Quindi in parallelo è partito il progetto per la realizzazione di un’area definitiva».

Da quel momento, «siamo stati subito coinvolti – ribadisce Butt –. Inizialmente sono stati fatti un po’ di incontri con l’Ufficio tecnico al Centro giovani, e c’erano ragazzi di tutte le età. Ci sono poi stati altri tre incontri con l’Ufficio tecnico, polizia e pompieri, data la prossimità, e in seguito ci siamo trovati con i responsabili, l’architetto Mario Botta e l’azienda Vertical Ag che dovrebbe occuparsi della costruzione, e lì si è trattato di progettazione vera e propria. È chiaro che non potevamo essere presenti tutti, ma chi rappresenta quei giovani ha sempre partecipato». Un’affermazione che contesta quanto sostenuto dall’opposizione sulla divergenza importante a proposito del numero di giovani coinvolti. «È stato un vero e proprio impegno – aggiunge –. È dal 2021 che abbiamo incontri regolari con l’Ufficio tecnico della Città e ci crediamo davvero».

Il locus amoenus

Per i giovani skater di Mendrisio, il sedime è il locus amoenus. «È un’ubicazione discussa con gli attori locali e che è stata accolta con molto entusiasmo da noi giovani», ci spiega il presidente. E non perché l’unica. «Si tratta di un’area centrale e ben allacciata al trasporto pubblico e dove non ci saranno problemi con il vicinato». Rivitalizzato, questo sedime urbano «dismesso da tempi immemori è il luogo adatto per accogliere questo tipo di pratiche sportive, che ridarebbero vita a un angolo della città che ora invece è morto».

Il Comitato interpartitico, che, si precisa, non contesta la necessità di creare un’area di svago quanto piuttosto la localizzazione, proponeva di realizzare il progetto in zona San Martino. Proposta che secondo il presidente dei Momò skater era in realtà solo un’ipotesi. «Non si tratta di una vera e propria alternativa dal momento in cui non c’è nulla di concreto. Abbiamo bisogno di certezze ora, dopo anni di lotte e di attese». Inoltre, aggiunge, «non sarebbe una zona adatta dato che sarebbe a pochi metri dall’autostrada, che è molto più trafficata della rotonda dell’ex Macello». Se quest’iniziativa non verrà concretizzata, «i giovani non avranno più uno spazio per allenarsi e saranno costretti a spostarsi per la città».

Numerose le ragioni del ‘si’

Secondo i giovani le motivazioni per il ‘sì’ sono dunque numerose. «L’area – conclude Butt – sarà inoltre in sicurezza, con recinto, marciapiedi, dissuasori, passaggio pedonale e sottopasso e se si concretizzerà sarà un punto di ritrovo per persone di ogni età».

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