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Giardino Biodiverso: un luogo dedicato alla biodiversità urbana

A Stabio è possibile visitare l'orto coltivato seguendo le regole della gestione naturalistica

I prodotti dell’orto vengono raccolti e suddivisi tra scuola dell’infanzia, scuole medie e l’associazione San Vincenzo
13 novembre 2023
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Il concetto di biodiversità urbana cresce rigoglioso a Stabio nel ‘Giardino Biodiverso’, di proprietà del Comune. L’area su cui sorge l’appezzamento era inizialmente una sorta di avvallamento riempito con del materiale edile al momento della costruzione della nuova scuola dell’infanzia e di seguito utilizzato per lo sfalcio, ovvero per la produzione di foraggio. La progettazione di risanamento dell’appezzamento è stata fatta ad hoc affinché, questo luogo potesse essere un luogo dove promuovere e accogliere la biodiversità a tutti i livelli. La progettazione attenta nel creare lo spazio e l’inserimento di alberi e arbusti di vario genere, porta a seguire quelli che sono i dettami della gestione naturalistica. Ciò ha permesso di ottenere la certificazione da parte di Pro Natura e dalla Fondazione Natura & Economia. Enti che riconoscono e identificano il progetto di biodiversità urbana come giardino naturale in piena osservanza dei principi ecologici.

Attenti all’ambiente

Sul tema della biodiversità abbiamo sollecitato anche Ilaria Palotti, collaboratrice del Servizio Ambiente per il Comune. «Siamo molto sensibili sul del tema della biodiversità, che trattiamo con rispetto riuscendo a portarlo sul nostro territorio». Stabio è infatti «un esempio per gli altri Comuni». Inoltre, quello dell’orto non è l’unico progetto che a Stabio si sta portando avanti. Da qualche mese la cittadina è oggetto di studio, in quanto l’intenzione è quella di realizzare sul territorio, oltre quella già presente, diversi luoghi di biodiversità. Le nuove aiuole del comune che si possono osservare all’esterno della casa comunale e lungo la via Ligornetto sono dei veri esempi di biodiversità, infatti questi luoghi pullulano d’insetti che si sono adattati al nuovo luogo creato proprio per loro.

Incolto non significa non curato

La riqualifica della zona antistante la scuola dell’infanzia di Stabio avviene anche grazie alla sensibilità ecologica di Stefano Modini, incaricato dal comune nel «cambiare totalmente le tecniche di giardinaggio e quindi far sì che non siano più invasive come quelle convenzionali, andando contro certi processi naturali, ma cercando di assecondarli e soprattutto lasciar fare molto di più alla natura. Insomma, il lavoro è quello di osservare e accompagnarla senza effettuare interventi invasivi». «Per arrivare a questi livelli c’è stata tutta una ricerca a terra. L’erba, ad esempio, viene sfalciata solamente un paio di volte l’anno, per cui rimane sempre alta, tranne in giugno. L’idea di lasciar l’erba incolta è voluta affinché si possano creare zone di rifugio per gli insetti in modo da trovare nutrimento, zone in cui riprodursi ricreando proprio il loro ambiente naturale». Anche quella della sfalciatura, dunque, è una tecnica volta al rispetto della biodiversità. Si è persa la connessione con la natura. Vengono proposti momenti dedicati alla didattica per le scolaresche di Stabio, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole medie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare al concetto di biodiversità fin dalla prima infanzia. Agli alunni a scuola si spiega dunque delle forme di vita presenti sulla terra, ovvero «quell’insieme di animali, piante, funghi, microrganismi che vivono sul pianeta che abitiamo. – L’habitat dell’uomo è diventato la città, per cui ha perso un po’ la connessione con la natura». Il progetto di biodiversità urbana di Stabio ha come obiettivo anche «cercare di riconnettere il cittadino con la sua vera essenza».

Sensibilizzare a tutte le età

La sensibilizzazione al tema della biodiversità non si ferma a quello che è l’ambito scolastico. Soprattutto in primavera e con la collaborazione dell’Ufficio Ambiente, vengono organizzati incontri con la popolazione per presentare e promuovere tipi di coltivazione non invasiva, come: l’orticoltura naturale, la gestione naturalistica dei giardini e la tecnica della pacciamatura. Quest’ultima consiste nel disporre il fieno, o foglie secche, sul terreno in modo tale che a contatto con esso si possa decomporre senza però marcire. Questa sorta di copertura permette al terreno di mantenere un livello di umidità costante, favorendo la decomposizione, che a sua volta produce humus. Nella rizosfera esistono tantissimi microrganismi che concorrono nel trasformare questa sostanza organica e farla diventare un ricco fertilizzante naturale. La pacciamatura inoltre, permette, in periodi di siccità prolungati, come successo nelle ultime estati, di evitare lo spreco ingente di acqua e coltivare senza nessun impatto sulla terra. Coltivare in totale rispetto del suolo è, oltre a un grande gesto di enorme valore, molto gratificante. Infatti, ciò che poi viene raccolto viene «distribuito tra la scuola dell’infanzia di via Giuseppina Perucchi che è confinante con l’orto, la classe di cucina della scuola media di Stabio e anche con l’associazione San Vincenzo, che si occupa di distribuire il ricavato del raccolto alle famiglie a basso reddito». La scuola inoltre ha collaborato attivamente alla cura dell’orto, e come spiega ancora Ilaria Palotti «i ragazzi delle medie hanno partecipato molto alla crescita dell’orto, facendo molte attività come piantare ortaggi, verdure e spezie. Adesso partecipano anche le scuole elementari e la scuola dell’infanzia che, con attività a loro dedicate, imparano a conoscere l’orto attraverso attività sensoriali all’interno dello stesso orto».

E per il futuro?

Per chi fosse interessato nell’ottenere ulteriori informazioni, il Comune di Stabio afferma che “si sta allestendo il nuovo sito internet dove si potranno trovare le diverse informazioni sul Giardino Biodiverso”. Per ulteriori chiarimenti si invita la popolazione a prendere contatto direttamente con l’Ufficio Ambiente, oppure consultare il sito www.stabio.ch o scrivendo una mail ad ambiente@stabio.ch.

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