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Turismo, il Mendrisiotto ha cambiato marcia

I dati dei primi sei mesi dell'anno indicano cifre in leggero aumento. Merito anche delle strutture che hanno investito nella strategia di accoglienza

Nadia Fontana-Lupi: ‘Nelle città c’è poco. Si preferisce cercare la natura’
(archivio Ti-Press)
25 luglio 2023
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I primi risultati sono positivi e attorno al turismo estivo nel Mendrisiotto non può che regnare ottimismo. Raggiunta per un bilancio di metà stagione, la direttrice dell’Organizzazione turistica regionale (Otr) Mendrisiotto e Basso Ceresio Nadia Fontana-Lupi si dice «contenta». Confrontando i dati di giugno 2022 con quelli del mese scorso, «sono molto simili per tutte le categorie alberghiere, anzi quest’anno abbiamo qualcosina in più». I dati diffusi dall’Osservatorio del turismo (O-Tur) inerenti arrivi e pernottamenti nel settore alberghiero tra gennaio e giugno, indicano una variazione di arrivi di più 16% (21’193 nel 2022 e 24’597 nel 2023) e del 6,5% per i pernottamenti (dai 40’254 del 2022 ai 42’880 del 2023). In calo, per contro la permanenza media nella regione, che passa da 1,90 a 1,74 giorni.

I cambiamenti stanno pagando

Come analizzare questi risultati? «Ci siamo accorti – risponde la direttrice – che qualcosa negli ultimi anni è cambiato e che nella nostra regione ci sono strutture alberghiere che hanno messo una marcia in più e anche piccole strutture, perché la nostra realtà è piccola, che hanno cambiato il modello di business». Decisioni che hanno portato a «risultati diversi perché oggi fare accoglienza e ricettività è diventato un lavoro per il quale bisogna avere delle competenze e ogni tanto prendere dei rischi». Nel Distretto ci sono strutture che accolgono più famiglie, altri più turisti singoli e altri ancora gruppi. Per alcune strutture «ci sono delle situazioni molto migliori del 2019. Per altre ce ne sono di migliori anche del 2021 e per qualcuno magari anche migliore di un 2022, che era già migliore del 2021». Dall’altra parte continua a esserci anche la gente che «ama sempre di più le cose semplici e luoghi come il Momo Bellavista, l’osteria con alloggio San Silvestro o le strutture dell’Albergo diffuso del Monte Generoso perché sono luoghi più tranquilli dove c’è più attenzione anche per i particolari. Magari alcuni possono fare meno vacanze ma spendere di più, perché non è il numero di pernottamenti a pesare negativamente sulla cifra d’affari di una struttura ricettiva. I dati dei pernottamenti indicano quante persone hanno soggiornato negli alberghi, ma l’albergatore fa anche un altro ragionamento. Una migliore qualità di servizio, con magari maggiori costi, può portare a una tariffa più alta e più consona a quanto viene offerto e magari il margine si alza».

Non solo alberghi

Nel discorso rientra l’intero settore alberghiero. Ci sono le residenze secondarie («non è ancora stato sviluppato un sistema che ci permetta di monitorare in modo performante, capiremo i dati verso la fine dell’anno ma le sensazioni sono buone») e i campeggi («hanno una clientela che sta cambiando, ma anche i campeggi stessi stanno cambiando») che «stanno producendo un interessante movimento nella Regione: in questo momento il trend è positivo perché abbiamo degli imprenditori che nei campeggi hanno fatto bene il loro lavoro». A influire sono soprattutto le condizioni meteo.

Le attrazioni e una maggiore mobilità

Alla capacità di promuoversi e fidelizzare i propri clienti, si aggiungono le attrazioni di una destinazione, e in particolare i sette attrattori turistici del Mendrisiotto. In estate nella regione ci sono situazioni «di vantaggio e svantaggio». Iniziamo dalle cose positive. «Il vantaggio sono tutti i nostri sentieri, l’offerta escursionistica importante e ricca di incontri particolari i vigneti e gli elementi di cultura particolarmente interessanti sparsi un po’ ovunque nella regione, ma anche la Ferrovia Monte Generoso e le offerte a lago». Questo permette di «combinare un’escursione con una visita in una cantina o a un elemento culturale, e questo piace molto». Passando alle cose negative, Nadia Fontana-Lupi evidenzia che «i nostri centri di Mendrisio e Chiasso non hanno delle attività estive tali da poter essere interessanti per il turista. Contrariamente a quanto succede per Lugano, Bellinzona o Locarno, chi viene da noi esce dalle città e preferisce cercare la natura del Generoso, del Monte San Giorgio e dei parchi della Breggia e della Valle della Motta o attività legate magari al lago». Le promozioni turistiche – come il Ticino ticket – e i minori tempo di percorrenza dei mezzi pubblici, rendono i turisti meno vincolati al luogo di pernottamento. «Anche questo è un elemento che cambia i termini di valutazione del consumo di una vacanza in Ticino. Vacanza che oggi non è più sedentaria come in passato, che fa tornare chi è fidelizzato ma che attira anche persone nuove». A contribuire alla scelta del Mendrisiotto ci sono anche i grandi eventi come la Festa della Musica, il raduno nazionale dei trattori e i campionati giovanili di nuoto, dove l’Otr ha partecipato con un infopoint che ha suscitato molto interesse.

Tra itinerari da rifare e collegamenti via lago

Al capitolo progetti, nell’ultimo anno l’Otr si è occupato del rifacimento di uno dei tre itinerari dei vigneti, risalente al 2006 e riposato con un nuovo layout. «Stiamo preparando l’itinerario storico-culturale di Mendrisio, che tra qualche mese sostituirà l’attuale, introdotto nel 2009, ed entro fine anno rifaremo anche la grafica dei cartelli dell’itinerario tra i vigneti di Seseglio. Tutti e tre avevano bisogno di un restyling per l’usura ma abbiamo voluto rinnovarli anche perché sono passati vent’anni e la grafica è cambiata: su quella nuova ci saranno i Qr code e altre novità». Tra gli altri progetti in cantiere Nadia Fontana-Lupi ci svela in conclusione un ulteriore sviluppo, con nuovi contenuti, per l’app ‘La Regione da scoprire’ e nuovi collegamenti via lago. Resta il rammarico di non aver potuto introdurre, per ora, gli itinerari ‘bike’ sul Monte San Giorgio, osteggiati da due ricorsi ancora fermi al Consiglio di Stato.

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